Lanciano la cocaina dall’auto per sfuggire al controllo: condanne definitive per spaccio

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AVELLINO- Non si erano fermati all’alt degli agenti della Squadra Mobile e il suo complice aveva tentato di disfarsi della droga, una quantita’ detenuta all’ interno di un borsello, secondo le accuse, per cederla a terzi (nello specifico sostanza stupefacente del tipo cocaina per un quantitativo di 24,05 di cui gr. 5,41 già suddivisi in 14 bustine e un altro involucro contenente 8,6, per un numero complessivo di 124 dosi medie singole) diventa definitiva la condanna per spaccio. La Corte di Cassazione ha respinto la tesi per cui uno solo dei due era in possesso della droga, rigettando anche la richiesta di riqualificazione dell’ accusa in V Comma (ovvero detenzione di modica quantita’) . In realta’ secondo la ricostruzione dell’accusa, durante un servizio di perlustrazione degli agenti di Via Palatucci, questi avevano affiancato l’autovettura condotta dell’imputato con a bordo anche il suo complice. L’imputato dopo avere rallentato, improvvisamente aveva rimesso la marcia, accelerando. Gli agenti si erano posti all’inseguimento e dopo circa un chilometro avevano notato che il complice gettava un involucro dal finestrino. L’auto si era fermata dopo circa 100 metri. Oltre all’involucro con la droga di cui uno dei due si era disfatto durante l’inseguimento e i cellulari dei due occupanti l’autovettura, che si erano rifiutati di fornire i codici di sblocco. Ma gli agenti avevano notato sullo schermo l’anteprima di un messaggio che era stato inviato all’imputato in cui c’era scritto: “hai qualcosa?”. Per i giudici della Cassazione anche “dal foglio di contabilità acquisito, ha condotto la Corte ad escludere che si tratti di un reato occasionale o realizzato in maniera rudimentale”.