L’amore con la A maiuscola. Continua il successo del romanzo del giornalista irpino Antonio Caggiano

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Alfredo Picariello – “Ho amato questo libro: si capisce di più una persona leggendo quello che scrive”. Parole del regista Federico Moccia, un vero, grande esperto di amore. L’autore di “Tre metri sopra il cielo”, correva l’anno 1992, con la sua prefazione ha di certo contribuito al grande successo che sta riscuotendo il primo romanzo del giornalista Rai Antonio Emilio Caggiano, irpino doc, dal titolo “Guarda che mun tunait”. La penna di Caggiano è fluida, scorrevole, e rende la storia coinvolgente e avvolgente.

Il libro, edito da Gruppo Albatros Il Filo, ha un titolo che richiama una frasce scritta dal protagonista, non molto bravo in inglese, riferita ad un momento specifico vissuto durante la sua storia d’amore.

E proprio la storia d’amore di Antonio e Lucilla, due giovani che si trovano, si amano, si confrontano e rischiano di perdersi, è il leit motiv del romanzo. L’amore non è soltanto protagonista della storia, ma diventa il filo rosso per
raccontare anche come e se sia possibile incontrarsi e rapportarsi fra ceti e
categorie sociali differenti e a volte agli antipodi.

Antonio, figlio di un appuntato dei carabinieri e di una casalinga, entrambi con la terza media, entrambi irpini, entrambi orgogliosi di una vita condotta con strenui sacrifici e con infinito amore, si confronta con Lucilla, figlia della “nobiltà” romana, con una famiglia di industriali alle spalle, con una vita agiata e per lunghi tratti già scritta e spianata per lei.

Da tutto l’insieme del racconto escono fuori anche con durezza le differenze, ma non mancano i punti d’incontro di un’umanità che comprende come col dialogo e con la conoscenza reciproca possano essere smussati angoli e allacciati rapporti.

A fare da cornice alla storia c’è una Roma stupenda con la sua storia e il suo fascino millenario e un’Irpinia tutta da scoprire in cui i rapporti interpersonali, l’amicizia, ma anche la bellezza selvaggia di un territorio incontaminato e di tradizioni appassionate conquistano tutti. Su tutto
svetta la Luna con la sua forza magnetica.

Anche con questo romanzo, Antonio Caggiano conferma dunque il suo forte attaccamento alla sua Irpinia, alla sua Mirabella Eclano. Da dove ha mosso i suoi primi passi che lo hanno poi portato al successo.

“Eppure – sottolinea Caggiano – io sono l’antiromanticismo per eccellenza. Ma in una notte insonne, sono riuscito a scrivere l’avventura dei due innamorati”.