L’Air torna da Scafati con tante certezze e pochi dubbi. Smith Mvp

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La finalina del memorial “Mangano – La Manna” di Scafati regala a coach Boniciolli tanti buoni motivi per sorridere. Alcune lacune si sono viste, ma con ancora 10 giorni di preparazione e due amichevoli nel mezzo (quelle del Vito Lepore, che dovrebbe tenersi il prossimo fine settimana) c’è tutto il tempo per limare i difetti della nuova macchina biancoverde. La partita con i cugini di Scafati assume sin dalle prime battute un’impostazione diversa da quella con Napoli e i parziali (23-25; 51-49; 74-71; 86-99) sono la lampante dimostrazione di una squadra che ha pensato, in questa seconda partita, a lavorare più sulla fase offensiva che su quella difensiva, con il folletto Marquees Green con più libertà al tiro e meno preoccupazioni in cabina di regia. Il ragazzo di Philadelphia non si fa pregare e, con una meccanica di tiro tanto bella da vedere quanto efficace, sale in cattedra con 22 punti e tanti piazzati che tagliano le gambe a Scafati. Green conferma così le sue grandissime doti realizzative messe in evidenza nel college di St.Bonnaventure e nel campionato turco, dove aveva anche percentuali di tutto rispetto. Ma la conferma più lieta è quella di Devin Smith, vero e proprio Mvp per la Scandone di questo torneo. Il colored biancoverde ha messo a segno l’ennesima prestazione da incorniciare di questo precampionato, portando 25 punti a referto segnati in tutti i modi possibili, dalla penetrazione al tiro dalla media e da fuori. Parito titolare (quintetto iniziale Green, Smith, Rossetti, Radulovic e Williams) ha offerto sostanza e qualità in entrambi i lati del campo, impegnando sempre gli avversari diretti. Ancora notizie liete arrivano dal suo impiego come lungo “tattico”, in cui non sembrava accusare la pressione e la fisicità dei lunghi scafatesi, sfoderando ottime giocate da “4”. Smith in allenamento ha sempre fatto un gran bene, e questo precampionato lo ha messo in luce come una delle scelte più felici e ‘azzeccate’ della dirigenza biancoverde in fase di campagna acquisti. Ora non resta da vedere come si integrerà con Righetti, ancora fuori perchè febbricitante. Arriviamo ora a Stalin Ortiz. Dopo la deludente prestazione contro Napoli, Ortiz mette a referto 17 punti, scrollandosi di dosso almeno un pò della tensione e delle preoccupazioni accumulate negli ultimi giorni. Il ragazzo continua a dimostrare di avere un gran talento e una vocazione naturale a segnare, ma sembra ancora un pò impacciato quando c’è da far girare palla. Deve senza dubbio abituarsi ad una pallacanestro così diversa da quella sudamericana. Il tempo c’è e l’ex Valparaiso non deve lasciarsi condizionare dalle critiche (alcune meritate, altre forse eccessivamente ingiuriose) e dalle voci di contorno, continuando a lavorare con impegno in allenamento. Con la palla in mano Ortiz ha dimostrato in più occasioni di saperci fare. Rinunciare a qualche uno contro uno e alla tentazione per lui fortissima di mettere palla a terra può essere il primo fondamentale passo per integrarsi al meglio con il basket europeo. Comunque è in crescita. Per quel che riguarda i lunghi da segnalare un positivissimo Paolisso, un tranquillo e sorridente Williams e un Radulovic “ambiguo”. Partiamo con il giovane Pasquale. Il lavoro estivo si vede e sta cominciando a dare i suoi frutti. Le ore passate a sudare in palestra con il trainer Maietta e il lavoro sui fondamentali con De Gennaro hanno dato al roster irpino un giocatore cresciuto fisicamente, tatticamente e mentalmente, consapevole delle proprie capacità e dei suoi limiti. Tanti minuti (20) ma soprattutto tanto impegno e concentrazione. Una ‘dedizione alla causa’ che non è certo passata inosservata agli occhi di Boniciolli e del Paròn Zorzi. Williams, invece, ha pensato più a giocare per gli altri e a perfezionare i suoi movimenti sugli schemi. Inoltre Killingsworth ha retto bene il confronto con il gigante biancoverde, facendo decisamente una figura migliore rispetto a quella dei suoi “colleghi” di Napoli il giono precedente. Dopo l’impressionante prestazione con la Eldo(19 + 10 in 28 minuti) al capelluto centro è stato concesso un pò di riposo, con un minutaggio ridotto. Radulovic ha illuminato il “Palamangano” con un paio di canestri alla sua maniera (13 punti alla fine) ma ha perso la testa nel terzo quarto, quando l’arbitro gli ha fischiato contro un dubbio fallo a rimbalzo. Reazione eccessiva dell’ex azzurro, punito con un tecnico e poi con l’espulsione. Anche Rossetti ha giocato tanto, senza infamia e senza lode ma portando a casa comunque la sudata ‘pagnotta’. Per quanto riguarda Scafati, invece, conferme importanti arrivano dalla nutrita batteria dei lunghi, ma l’impressione generale è quella di una squadra che ancora deve trovare il suo equilibrio, con una quantità di talento spropositatamente inferiore a quella dello scorso anno (Un altroApodaca è difficile da trovare…) e ancora un pò “confusa” quando si tratta di organizzare difesa e attacco. La Sebastiani Rieti, invece, può tornarsene a casa soddisfatta. Benchè abbia perso la finale con Napoli, la neopromossa ha preso fiducia nei suoi mezzi, trascinata dalla possenza e dal talento di Russell Carter e Pape Sow. La vincitrice del torneo, Napoli, oltre alla prestazione roboante di Monroe(32 punti e Mvp del torneo) ha visto scendere in campo una squadra compatta e motivata, ordinata in campo in cui tutti hanno svolto il proprio lavoro egregiamente, su tutti Raicevic. Il “Mangano – La Manna” ha rappresentato un succosissimo antipasto del campionato ormai prossimo a iniziare. L’Air può riprendere gli allenamenti con il sorriso sulle labbra, con uno Smith in più e armata di tante certezze.

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