Correva l’otto novembre 2009 ed Avellino, espugnando Varese, infilava un pokerissimo di successi che le consentiva di restare saldamente al comando in compagnia di Siena. Un girone fa i lupi mettevano a segno l’ultimo successo lontano dal Pala Del Mauro, un Pala Del Mauro che, di lì a poco, sarebbe divenuto l’arma in più dei biancoverdi. Che sia salvezza o qualificazione play off, le ambizioni della Scandone dipendono imprescindibilmente dal rendimento casalingo e l’impegno di domani con Varese (ore 18:15) può rappresentare lo spartiacque della stagione irpina. In un momento di “scarico” dopo le fatiche di coppa Italia e non esaltante dal punto di vista fisico vista la continua emergenza con cui è costretto a convivere un elemento chiave come Troutman, un successo contro i galletti potrebbe porre una seria ipoteca all’undicesimo anno di permanenza in A e tastare le velleità irpine di post season. “Pensare ad una gara per volta”, questo il motto di coach Pancotto, una filosofia che ha sin qui prodotto ampi e positivi frutti in relazione agli investimenti e che sarà finanche il refrain della gara con la Cimberio. I “roosters” non sono certo una delle big del torneo, ma in un campionato nuovamente livellato e dai pronostici legati ai singoli episodi, una squadra capace di vincere quattro volte in trasferta (a Montegranaro, Treviso, “Napoli” e Biella) e che può contare su spiccate individualità e giovani futuribili, merita rispetto e considerazione. Nonostante le 37 primavere, Randolph Childress è sempre più “il professore” di Varese. Anche se il minutaggio va calando proporzionalmente all’avanzare dell’età “pensionabile”, dal regista di Washington passano tutti i possessi offensivi biancorossi. Elemento dalla grande intelligenza tattica, può soffrire però la marcatura ad uomo dell’avversario di turno concedendo qualcosina in termini di palle perse. Nello sport di guardia troviamo una vecchia ed affidabile conoscenza del campionato. Per un Lauwers che lascia (Dimitri è, più di Tusek, il grande ex di turno) c’è un Thomas che raddoppia. L’ex Milano sancisce una sorta di continuità tecnica rispetto alla cavalcata trionfale della Legadue: dalle triple di “Doum” al gioco americanamente più completo del bianco di Charlotte. Non solo canestri pesanti, ma anche soluzioni fuori dai giochi ed in avvicinamento a canestro. Sarà tra gli osservati speciali di Nelson e soci. Il coloured dell’Air, dopo la grande prova dell’andata (high stagionale di 27 punti) è chiamato innanzitutto ad un duro lavoro difensivo, una nuova occasione per riscattare parzialmente una trend piuttosto opaco ed altalenante. Il trio sul perimetro è completato da Michel Morandais. Tiratore puro, è tra gli indicatori delle vittorie varesine: se piazza la sua striscia può diventare protagonista e contribuire a pesanti break. Sotto canestro sono molteplici le soluzioni. Nel platoon system di Pillastrini il più “anziano” è anche il più impiegato. Parliamo naturalmente di Giacomo Galanda. Jack, dall’alto dei suoi 210 cm, viene stabilmente impiegato nello spot di centro ed anche se la mobilità non è quella dello scudetto ’98, la pericolosità dal perimetro non ha subito grossi scossoni. Un’arma tattica fondamentale per aprire l’area alle penetrazioni degli esterni. Con Ron Slay ancora out a causa dei noti problemi alla schiena, Marko Tusek completa un quintetto ideale estremamente pericoloso dalla linea dei 6,25. Seppur lo sloveno parta abitualmente dalla panchina, i cinque più utilizzati tirano mediamente con oltre il 40% da tre e se poi considera che dal pino si alza anche un certo Donnie Mc Grath (52% nelle triple), si capisce come il tiro pesante sia l’arma vincente dei prossimi avversari di Avellino. Dal minutaggio superiore ai 20 minuti è anche Simone Cotani. Atleta che appartiene ad una tipologia di giocatori poco diffusa. L’ex Livorno è, allo stesso tempo un 4, ma con pochi movimenti da lungo, ed un 3 sporadicamente perimetrale. Energia ed intensità le sue armi migliori che spesso sopperiscono egregiamente ad un livello tecnico di non primissimo piano. Dalla panca, oltre ad i cambi di ala forte e play Martinoni e Passera, si alza James Raynolds, già visto in Legadue a Soresina dove, due stagioni orsono, viaggiava a 17 di media con oltre il 40% dall’arco. Cifre confermate anche in Francia dove, con la canotta di Villeurbanne ha vinto il titolo nella scorsa stagione. Approda a Varese all’indomani del crack Napoli, ma non è finora riuscito a confermarsi sugli ottimi livelli ammirati in Francia ed in canotta Vanoli. (di M. Roca)
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