Pietro Pagnini, direttore tecnico della stazione sciistica Laceno, ha vissuto da vicino l’iter per la manutenzione sia straordinaria che ordinaria degli impianti strettamente correlate tra loro.
Dopo l’attacco sferrato dal primo cittadino Filippo Nigro ritiene di dover chiarire alcuni passaggi, prospettando anche seri problemi di sicurezza all’intera area del Laceno.
“L’opporsi ai lavori di manutenzione ordinaria, che il comune ha intimato al concessionario, hanno ulteriormente messo a repentaglio la sicurezza di tutta l’area. Dobbiamo prendere atto che secondo il sindaco e il tecnico comunale, il fermo dei lavori ordinari, apparentemente per loro di poca importanza, hanno comunque messo in serio pericolo di stabilità, per rischio frane e smottamenti tutti i terreni sui quali insistono gli impianti, le piste da sci e le strutture a valle esistenti”, annuncia Pagnini.
“Da questo posso dedurre – rincara la dose – che il sindaco, l’amministrazione e il tecnico comunale, non hanno attinenza e competenza a trattare questioni tecniche a salvaguardia dell’ambiente e della altrui sicurezza. Posso solo attestare la palese incapacità a trattare e affrontare argomenti relativi alla programmazione, alla progettazione, per non parlare della questione gestionale, assai complessa di una stazione sciistica. Per la funzionalità dell’intera struttura c’è bisogno di lavori continui per tutto l’anno che non riguardano solo gli impianti ma anche la manutenzione delle aree circostanti che ricadono nella concessione”.
Sui lavori di manutenzione straordinaria Pagnini specifica:
“La strumentalizzazione è palese. Tutti gli interventi sono presenti nella specifica SCIA rilasciata dal comune, al concessionario, nel mese di luglio 2015. I primi lavori riguardano interventi straordinari di revisione periodica quinquennale, necessari all’ottenimento del primo anno di proroga di vita tecnica per le seggiovie. Gli altri lavori, di revisione periodica decennale, sono interventi obbligatori, affinché l’USTIF competente, a lavori eseguiti, rilasci il nulla osta necessario al prolungamento della vita tecnica degli stessi impianti per ulteriori dieci anni.
Pertanto, i lavori di revisione quinquennale li abbiamo iniziati a settembre 2015, mentre quelli riguardanti la revisione decennale, li abbiamo avviati nel mese di settembre 2016, con fine lavori previsti entro maggio 2017. Tali lavori di manutenzione straordinaria sono stati fermati dal sindaco, dall’amministrazione e dal tecnico comunale, diffidando il concessionario con atto di significazione e relativa minaccia di azioni d’autorità, notificato in data 27 marzo 2017, a metà lavori di revisione decennale in corso. Analogamente per l’USTIF di competenza.
Tale ufficio ha ricevuto il progetto tecnico di revisione generale del concessionario nel mese di settembre 2016, contenente gli adeguamenti normativi richiesti, per cui, le prescrizioni alle quali fa cenno il sindaco, riguardano ordinarie segnalazioni riprese dal Decreto Ministeriale che per consuetudine, l’Ufficio è tenuto ad evidenziare all’esercente. Infatti, gli interventi di manutenzione straordinaria in corso, erano lavori del progetto del concessionario, in piena osservanza al Decreto Ministeriale in vigore. L’USTIF di competenza, a sua volta, dopo aver ricevuto dal concessionario tale progetto, rilasciò anche l’ammissibilità alla revisione decennale in atto”.
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