Avellino – “Want to say that I’m truly blessed to be apart of the SIDIGAS AVELLINO family !!! Can’t wait for season to start !!!” (Sono davvero fortunato ad essere un membro della famiglia della Sidigas Avellino! Non sto più nella pelle!). Junior Cadougan, playmaker classe 1990, ha salutato così via Twitter la sua nuova opportunità lavorativa che quest’anno lo vedrà in campo con la maglia biancoverde di Avellino.
DAI PROIETTILI AL BASKET CHE CONTA. J-Dou è nato e cresciuto a Toronto. Sua madre, Suzette, quando era ancora una ragazza a S. Vincent e Grenadine (Caraibi, ecco perchè Cadougan è ‘cotonou’), era una promettente giocatrice di pallacanestro. Poi il trasferimento in Canada, a Toronto, l’arrivo dei quattro figli (Cadougan ha una sorella e due fratelli) e l’inizio di una tormentata vicenda personale.
I Cadougan crescono a Toronto (senza il padre) nel quartiere periferico di Jane and Finch, non proprio Eurodisney, piuttosto noto come il posto più pericoloso dell’intero stato canadese, dove circa 100mila persone di 70 razze diverse convivevano e convivono difficilmente tra di loro.
Quando aveva 15 anni, Junior Cadougan assistette ad un evento che gli cambiò radicalmente la vita: suo fratello minore Shaquan (all’epoca aveva solo 4 anni) fu colpito da 4 proiettili, sparati da un’auto in corsa lungo il viale dove risiedevano i Cadougan.
Qualcuno aveva voluto fargliela pagare perchè Junior, nonostante fosse basso e tarchiato, era troppo bravo con il pallone da basket in mano. Lo era sin da piccolo quando tagliava la cassetta di plastica che conteneva le bottiglie di latte per ricavarne un ‘ferro’ da appendere ad un albero e così giocare a basket per tutto il giorno..
Così J-Dou decise di trasferirsi in Texas, negli Usa, alla Christian Life Center Academy. La bravura di J-Dou aumentava anno dopo anno. Nel 2008 fu selezionato dallo stesso College di Taquan Dean, Louisville, ma alla fine scelse di andare a Marquette, raggiungendo per due anni consecutivi le Sweet16 della Ncaa basket.
Cadougan prega prima di ogni decisione, prima di ogni allenamento, prima di ogni gara. Avrà tanto pregato anche questa volta, prima di decidere di intraprendere l’avventura nel massimo campionato italiano di basket. Ad Avellino in tanti stanno aspettando il suo talento.
di Antonio Pirolo