La ricetta anticrisi di Colella: “Un canale diretto tra Comuni e Ue”

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San Nicola Baronia – La crisi economica ha investito con maggiore forza i comuni più piccoli, soprattutto quelli che non raggiungono i mille abitanti. Ed è proprio in queste micro-realtà che si disquisisce più che altrove su come essere presi in considerazione sul piano nazionale ed europeo. A intervenire, a tal proposito, è stato il sindaco di San Nicola Baronia Franco Colella: “Entro il 30 settembre, a causa delle nuove normative, dovremo abbandonare l’idea della “Città della Baronia” e concentrarci per risparmiare il più possibile sui servizi. Attualmente – spiega Colella – vantiamo già un servizio associato di segreteria con altri comuni, adesso stiamo valutando l’ipotesi di stipulare una nuova convenzione per quanto concerne l’ufficio anagrafe. Il nostro dipendente, infatti, è prossimo alla pensione e potremmo sfruttare il momento per creare un servizio associato meno costoso e più funzionale”.
In ambito strettamente comunale, comunque, Colella e la sua amministrazione non stanno rimanendo in attesa di tempi migliori ma hanno intenzione di proiettare San Nicola Baronia nel nuovo millennio. Una sfida che passa dal Puc e dai servizi da offrire alle varie contrade. “Il 23 scadrà il bando per la realizzazione di un nuovo Puc cittadino. L’attuale piano regolatore, infatti, risale al lontano 1988 e non è più funzionale alla crescita del nostro paese. Una volta affidato l’incarico, avremo l’opportunità di avviare una minima programmazione sotto il profilo urbanistico, ambito per il quale rischiavamo di essere commissariati. E’ una scommessa che facciamo con il futuro. Oltre a questo, siamo pronti a sfruttare gli ultimi fondi messi a disposizione dalla legge 51 per fornire Contrada Ferregna di un servizio di pubblica illuminazione”.
Il sindaco, inoltre, è pronto a mettere a disposizione di San Sossio Baronia e Castelbaronia una struttura sportiva insistente sul territorio del suo comune, a patto che si metta in campo un impegno condiviso per ammodernarla: “San Nicola possiede una bellissima struttura sportiva che merita di essere curata, magari applicando al campo di calcetto un manto di erbetta sintetica. Si tratta di un potenziale servizio regalato a tre comunità ma c’è bisogno di lavorare insieme”.
Uscendo, poi, dal piano strettamente locale, il sindaco Colella fornisce la sua ricetta per evitare la desertificazione delle aree interne: “Abbiamo avuto modo di capire in più circostanze, che i progetti che mirano a ricevere un finanziamento europeo si fermano in Regione, la quale non riesce a garantire la copertura della percentuale di denaro che a essa spetta di elargire. Avendo aderito al patto dei sindaci stipulato a Bruxelles, ho avuto modo di capire che si potrebbe creare una strada privilegiata tra le amministrazioni locali e l’Europa. Se i bandi di concorso fossero privi di intermediari, i cui passaggi creano troppa burocrazia e allungano a dismisura i tempi di attesa, gli enti locali avrebbero qualche opportunità di accaparrarsi nuovi fondi e il discorso varrebbe anche per quelli piccoli come il nostro. Ovviamente, però, ci sarebbe bisogno di un’accelerata da parte della politica nazionale per instradarci con più facilità”. Nel chiudere, in fine, il primo cittadino di San Nicola prende in esame la realtà territoriale della Baronia, sottolineando che “quello che possiamo offrire qui è un’oasi di pace e di tranquillità sconosciuta alle grandi metropoli. Ereditato dall’amministrazione precedente, potremmo provare a sfruttare il Pip turistico realizzato con troppa fretta. Credo fermamente, infatti, – conclude – che l’unico modo per bloccare la desertificazione umana dei nostri territori, che ha portato l’ammontare delle case sfitte a quasi il 60 per cento del totale, sia proprio quello di incentivare il turismo, motore fondamentale dell’economia irpina”.
(di Attilio Alvino)

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