La marcia degli Agricoltori: il 4 dicembre tutti di nuovo a Roma

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La lunga marcia su Roma di agricoltori e allevatori continua. In un documento le preoccupazioni dei lavoratori agricoli, di cui nutrito è il numero irpino.

“Siamo agricoltori ed allevatori partiti dal centro della Sicilia il 12 di Novembre per arrivare con i nostri trattori a Roma dopo aver percorso oltre 1.200 km in quattro giorni aggregando colleghi della Campania, della Basilicata, dell’Abruzzo e delle altre regioni meridionali. Siamo arrivati a Roma per tenere una prima manifestazione il 16 di Novembre per consegnare simbolicamente al Governo Nazionale le dichiarazioni di stato di crisi fatte da diverse Regioni meridionali sulla spinta delle nostre mobilitazioni. Ci siamo arrivati con i tanti Gonfaloni dei Consigli Comunali e Provinciali che ci sostengono, chiedendo una svolta profonda nelle scelte di politica agricola e indicando la dichiarazione dello stato di crisi come lo strumento straordinario per attivare misure straordinarie ed impedire la chiusura delle aziende e l’aggravamento della crisi. Le dichiarazioni di stato di crisi sono finalizzate a realizzare misure per: la moratoria degli atti esecutivi e delle procedure contro le aziende agricole (pignoramenti, ganasce fiscali, vendite all’asta, sequestri di somme sui cc, ecc.); la sospensione dei pagamenti che le aziende non possono sostenere per mancanza di reddito dovuto alla crisi di mercato (cambiali agrarie, cartelle, scadenze contributive, ecc.); la risoluzione dei contenziosi INPS e la riforma della contribuzione agricola; una misura sulla finanziaria nazionale e regionale che faccia recuperare alle aziende agricole quella parte di reddito persa dalla crisi di mercato degli ultimi anni; l’avvio di un piano di rilancio e tutela delle produzioni mediterranee italiane che garantisca la possibilità di produrre serenamente per le aziende del Paese. Mentre eravamo ancora in manifestazione, il Governo ha annunciato l’assunzione entro dieci giorni di un provvedimento straordinario contro la crisi delle aziende agricole che risponderebbe alle richieste avanzate dalle Regioni. Noi, abbiamo deciso di rimanere, trasformando il presidio a Roma in un Campo Base da cui, ogni giorno, con grande sacrificio, stiamo tenendo iniziative di pressione ed incontri istituzionali. Il Campo, si sta rafforzando e sta riscontrando la solidarietà e la partecipazione di tanti”.

“I dieci giorni annunciati dal Governo sono passati. Noi chiamiamo tutti e tutte ad intensificare le iniziative sui diversi territori e ad essere di nuovo tutti insieme a Roma venerdì 4 Dicembre, giorno del Consiglio dei Ministri, dunque data utile per il Governo a rispettare gli impegni”.

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