La maglietta del Vallesaccarda in una scuola della Namibia in ricordo di Carmelo Imbriani

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Lo scorso 9 dicembre l’Ac Vallesaccarda ha festeggiato i trent’anni di attività sportiva con un’iniziativa denominata “Storie di pallone”, che ha riscosso un enorme successo. Nel corso della manifestazione, svoltasi presso l’Auditorium della Casa della Cultura “M. L. King”, sono stati proiettati video, esposte fotografie, magliette e trofei che hanno segnato la storia trentennale della società calcistica irpina, che quest’anno milita nel girone B della terza categoria. E da quel giorno continuano a pervenire presso la società presieduta da Gerardo Cipriano altri video, maglie, foto, articoli, guanti da portiere, giacconi, maglie di scuola calcio e scarpini, oggetti e indumenti che si incrociano con gli sguardi emozionati di chi queste storie le ha vissute in prima persona.

All’organizzazione della manifestazione ha contribuito anche l’Associazione Daena Anima&Immagine, presieduta da Marco Carpineto, che realizza il festival di cortometraggi “Corto e a capo”. E nel corso della serata è stato proiettato il docufilm dal titolo “Volevo essere Imbriani”, di Umberto Rinaldi per Hitch2 Produzioni, la storia e il ricordo del compianto Carmelo Imbriani, ex calciatore di Napoli e Benevento. E’ stata anche l’occasione per presentare il progetto “Un campo per Carmelo”, promosso da don Terenzio Pastore dell’Associazione “Amici delle Missioni onlus”, alla presenza di Gianpaolo Imbriani, fratello dell’amatissimo calciatore e allenatore prematuramente scomparso.

La squadra del Vallesaccarda, allenata da mister Renato Petralia, ha donato a Gianpaolo Imbriani la maglia del trentennale come simbolo della propria adesione e del proprio supporto a tutti i progetti legati al nome di Carmelo. La maglietta è poi arrivata nella città di Okahandja nella Namibia centrale, a 3318 chilometri di distanza da Vallesaccarda, in una scuola dove i giovani studenti africani hanno indossato i colori della società calcistica irpina.

Il calcio e suoi veri valori di amicizia, di condivisione, di fratellanza e di solidarietà sono diventati, quindi, i pilastri per la costruzione di un ideale ponte che ha unito l’Irpinia all’Africa nel nome e nel caro ricordo di Carmelo Imbriani.