La grandine devasta le eccellenze irpine, gli agricoltori chiedono lo stato di calamità

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danni grandine
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La grandine è caduta copiosa ieri tra l’Irpinia e il Sannio, una grandinata eccezionale che ha caricato di ulteriori preoccupazioni gli agricoltori della Campania, in un mese di maggio dal clima impazzito.

Al momento risulta difficile stimare i danni, ma Coldiretti sta monitorando la situazione attraverso i suoi uffici di zona. Un fenomeno che arriva dopo lunghe settimane di maltempo, con piogge abbondanti e mesi siccitosi. La preoccupazione tocca tutte le produzioni, in difficoltà rispetto ai cicli naturali. Nei campi c’è bisogno di sole, ma gli occhi sono rivolti al cielo.

Da domenica sono previste ancora precipitazioni in tutta la regione, ma a partire da mercoledì le condizioni metereologiche dovrebbero cominciare a volgere al bel tempo.

Intanto, da Avellino, la Confederazione degli Agricoltori Italiani ha fatto richiesta alla Regione Campania e alla Provincia di Avellino per il riconoscimento dello stato di calamità naturale a seguito della grandinata di ieri. In tutta l’Irpinia sono numerose le aziende agricole colpite in modo considerevole dai chicchi di grandine che hanno devastato anche il 70/80% delle coltivazioni di vigneti, uliveti e colture orto-frutticole.

“Da una nostra prima stima – si legge nella nota stampa del CIA Avellino – i danni risultano ingenti con punte di totale perdita della campagna agraria, come nel caso dei vigneti. Si fa presente che le zone colpite e le relative produzioni sono in gran parte ad alto reddito, comprese in areali a denominazione di origine DOCG, DOP, IGP.”

Oltre alla richiesta di stato di calamità per l’intero territorio provinciale, gli agricoltori chiedono l’istituzione urgente di un tavolo di crisi “per valutare ulteriori iniziative vista la complessità della situazione”.

Anche Coldiretti Campania suona l’allarme sottolineando che “la pazza primavera ha creato problemi anche alle sentinelle più sensibili della natura: le api. Il maltempo ha compromesso molte fioriture e le api non hanno avuto la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre lo mangiano per sopravvivere”.

La sofferenza delle api è uno degli effetti dei cambiamenti climatici in atto, che sconvolgono la natura e si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo.

“I cambiamenti climatici – conclude Coldiretti – colpiscono le imprese agricole con lo sconvolgimento dei normali cicli colturali. Nonostante le difficoltà gli agricoltori continueranno ad offrire la possibilità di acquistare le verdure a chilometro zero del proprio territorio nei mercati di Campagna Amica. In un momento di grande difficoltà si tratta di un atto di solidarietà a favore dell’economia e dell’occupazione locale, ma anche un aiuto alla propria salute”

Il consiglio della Coldiretti è di comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto, perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali, i cosiddetti “brutti ma buoni”.