La Cgil attacca il Comune: “Incentivi contro il parere del sindacato”

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“L’Amministrazione comunale di Avellino a 15 giorni dalla scadenza del proprio mandato, in piena campagna elettorale, ed infischiandosene del parere contrario di tutte le Organizzazioni Sindacali e della Rsu nella sua interezza, espressamente richiamato in Delibera, “di prendere atto della chiusura della procedura di concertazione sindacale con esito negativo”, ha approvato ieri una delibera di giunta con la quale modifica le posizioni organizzative e le alte professionalità conferendo,
nei fatti, incentivi ed incarichi ad personam senza un ragionamento complessivo sulla riorganizzazione della macchina amministrativa”. L’accusa arriva dalla Cgil ed in particolare dal segretario della Fp Marco D’Acunto e le Rsu Paolo Sarno e Maria Carbone.

“Cosa ancora più grave è che la delibera è arrivata mentre a Roma era già stato sottoscritto il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro che alcuni di quegli incentivi li modifica e li abolisce ma che, per un articolo sulla transitorietà degli atti vigenti, consentirà al privilegiato (o ai privilegiati) di godere di tale incentivo per 12 mesi. Un colpo di coda davvero inaspettato giunto dopo che l’Amministrazione aveva approvato la stessa delibera scansando il confronto con le Organizzazioni Sindacali le quali avevano fatto la voce grossa portando alla revoca della delibera. Dopo la revoca, l’Amministrazione comunale ha pervicacemente riproposto la stessa identica delibera chiedendo il confronto con le Organizzazioni Sindacali dalle quali ha avuto un “no” secco per dettagliate questioni di merito, di metodo e di opportunità visto il particolare momento e la prossima scadenza di questa Amministrazione. Peraltro, nell’atto di modifica, non vengono messe a bando tutte le posizioni organizzative e vengono lasciati scoperti da tale ipotesi organizzativa settori strategici che risultano penalizzati. Non sfugge a nessuno la assoluta mancanza di necessità, a 15 giorni dalla scadenza del mandato amministrativo, di procedere a tale riorganizzazione se non, evidentemente, per assecondare promesse e/o per pagare debiti di riconoscenza verso qualcuno. Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL e CSA chiedono con forza l’immediata revoca della delibera viceversa valuteranno le azioni di protesta da mettere in campo”.