Avellino – La posta in gioco è alta: il Paese vive la sua fase di difficoltà, una defaillance che va superata attraverso una strategia governativa seria e capace. Sale così l’appello di ‘Italia dei Valori’ che questa mattina ha visto ad Avellino la presenza del leader nazionale. Così Antonio Di Pietro si presenta ai cittadini, con non poca critica ed altrettanta autocritica rispetto alla matrice di centrosinistra che ha abbracciato con qualche ‘riserva’: “Ritengo che il centrosinistra abbia bisogno di una squadra al Governo e al Parlamento che rappresenti, rispetto al passato, un segno di discontinuità”. Un modo chiaro per ‘dissociarsi’ da una coalizione che, a torto o a ragione, mostra incongruenze dovute ad ideologie a tratti poco convergenti ma unite per un fine comune. “Ho il massimo rispetto per i candidati degli altri partiti della coalizione – chiarisce – ma invito i cittadini ad avere un impeto di rinnovamento”. E se la posizione è netta, l’indole da magistrato si ripercuote inevitabilmente anche sulle idee. “La legalità come punto di riferimento per lo sviluppo. Come programma serio per far ripartire l’Italia. Una base da cui partire per investire anche altre questioni: un piano fiscale equo, una reazione agli eccessivi sprechi, un apparato burocratico che funzioni, una nuova dignità al lavoro, trasparenza e costi della politica, maggiore tutela alle famiglie. Se si rispettano le regole del gioco allora ci sono per tutti pari opportunità. Nella e con la legalità si possono raggiungere grandi risultati: le imprese possono impiantarsi al Sud, si possono realizzare le necessarie infrastrutture e dotare il territorio di ciò di cui ha bisogno per ripartire”. Riferimenti dovuti, e perché no adeguati, anche alla questione morale: “Senza il rilancio dell’etica e della morale si finisce con il ‘berlusconizzare’ troppo le istituzioni, utilizzandole per scopi meramente personali. Ma questa non è una nostra prerogativa, tutt’altro. Appalti senza gara, convegni il 14 agosto nelle isole caraibiche…tutto questo è totalmente privo di etica e di morale e non rientra nei nostri costumi”. Dunque, oltre ad un programma una reazione. Una risposta “…non perché abbiamo il pallino delle regole o della legge ma perché il livello della moralità ed il senso etico sono scesi al di sotto del livello di guardia. Berlusconi sta cercando di concentrare l’attenzione sulla polemica perché non ha argomentazioni che gli permettano di chiedere il voto agli italiani dopo cinque anni di cattivo governo. Ognuno si qualifica per quel che è e nell’ambito delle istituzioni meglio affidarsi a persone serie ed effettivamente in grado di governare”. (m.d.p.)
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