Istituto Bruno Leoni: attenzione alle tasse sui giochi

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Nelle ultime settimane in Parlamento si discute la legge di stabilità e come sappiamo è sempre più difficile trovare le giuste coperture finanziare per tutte le voci di spesa e di investimento. Ed è per questo che da molte parti (politiche, sindacali, lobby, ecc.) si suggerisce di trovare nuovi fondi attraverso una maggiore tassazione del settore dei giochi. Insomma, i giochi sembrano essere destinati a diventare sia capro espiatorio, sia bancomat per le casse dell’erario, ma in concreto quali sarebbero le conseguenze di una maggiore tassazione del settore dei giochi? A dare una risposta ci ha provato l’Istituto Bruno Leoni (IBL) con il suo report “La tassazione del settore dei giochi”, curato da Andrea Giuricin, dello stesso IBL. In sintesi, la sentenza del report è piuttosto chiara: aumentare la tassazione dei giochi può favorire il nero ed impoverire le casse dell’erario, anziché arricchirle. Il problema è che negli ultimi anni l’erario ha visto aumentare gli introiti legati proprio alla tassazione del settore dei giochi, in particolare dal 2003 al 2013. Il frutto di questi incassi in continuo aumento da parte dello stato, non è stato dovuto tuttavia ad un aumento della tassazione, bensì ad un’opera di bonifica e legalizzazione che ha ridotto la quota del mercato illegale, passato in questi dieci anni dal 57% all’8%. Insomma, l’opera di legalizzazione ha dato i suoi frutti, ma una volta legalizzato il legalizzabile, lo stato affamato di nuovi introiti non avrebbe altra alternativa che aumentare le tasse sui giochi. Tuttavia fanno notare dall’Istituto Bruno Leoni che un aumento della tassazione avrebbe potenziali effetti deleteri, a livello fiscale e sociale. Si è visto infatti che i giocatori scelgono quei giochi che assicurano un maggiore payout, ossia in definitiva restituiscono più soldi sotto forma di vincite, ma per consentire questo occorre una tassazione più bassa. In mancanza di questo, come ci insegna il passato ed anche esperienze in altri settori, il giocatore si rivolge a giochi, anche illegali, che consentono maggiori vincite. Il tema è particolarmente sensibile nel settore del gioco online. Il giocatore italiano sceglie adesso di giocare nei siti di casino virtuale legali, tuttavia se una più alta tassazione rendesse questi giochi meno attraenti, il giocatore online può facilmente anche rivolgersi altrove. D’altronde, l’IBL ha fatto anche un parallelo con la tassazione sul tabacco: dopo che le tasse sono aumentate, è diminuita la domanda (diminuendo quindi le entrate erariali), ma è parallelamente aumentato anche il contrabbando, passato in soli due anni dal 3% al 10% del mercato, il che implica anche conseguenze dal punto di vista sociale. Anche per il settore dei giochi si profilano gli stessi rischi, per cui un aumento delle tasse può avere conseguenze imprevedibili. Meglio quindi seguire il modello britannico, che non solo presenta una minore imposizione fiscale, ma che prevede anche che parte della tassazione dei giochi sia utilizzata per buone cause: per il contrasto alle ludopatie, ma anche per progetti legati all’arte, alla cultura e al sociale.

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