Irpinia verde a metà, 296 siti sorgenti di contaminazione e tre città nella fascia a rischio

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AVELLINO- Duecentonovantasei siti potenzialmente sorgenti di contaminazione su un’ area di duemila chilometri quadrati, circa 86 comuni interessati ed in particolare i rischi per il 51% della popolazione (166.507 persone) che risiedono ad un chilometro dagli stessi. La maggiore concentrazione nella parte occidentale della provincia di Avellino, mentre in 30 comuni non c’è traccia di siti industriali. Sono i dati fondamentali emersi nella conferenza stampa di presentazione dei risultati preliminari dell’ Accordo di collaborazione tra la Procura della Repubblica di Avellino e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), firmato nell’aprile 2024, che l’obiettivo di instaurare una collaborazione tra i due Enti, al fine di condividere dati e informazioni per l’identificazione di possibili sorgenti di contaminazione sul territorio di competenza della Procura di Avellino che possano aver inciso sulla salute della popolazione residente ed in tal modo consentire all’Ufficio inquirente di orientare al meglio l’attività investigativa. Questa mattina nell’Aula “Livatino” del Tribunale di Avellino sono stati presentati i risultati ed una sintesi del primo anno di attività e le attività tuttora in corso. I risultati finali saranno poi oggetto di un Rapporto Finale che verrà nel mese di aprile 2026 (termine dell’ Accordo di collaborazione). In questo quadro, alcuni commenti relativi al lavoro fin qui svolto appaiono comunque giustificati e possono essere fin da ora comunicati: la caratterizzazione ambientale di ognuno degli 86 comuni dell’area di pertinenza della Procura, in termini di rischio ambientale determinato dalla tipologia di potenziali sorgenti di contaminazione presenti sul territorio; inquadramento dello stato di salute della popolazione residente nell’intera area, sulla base dei dati di mortalità ricoveri ospedalieri, esiti sanitari per i quali sono disponibili banche dati a livello nazionale presso I’ISS. Tali dati verranno utilizzati nelle fasi successive dell’indagine. al fine di valutare se esiste relazione tra l’ indicatore di rischio ambientale e il rischio per specifiche malattie, a livello comunale. A tal fine, visto che al momento dell’avvio dell’indagine l’ultimo anno di disponibilità dei dati di mortalità e ricoveri ospedalieri presso I’ISS era il-2021 il censimento degli impianti viene riferito al periodo 2016-2018, anche se molti di questi risultano risultano tuttora presenti sul territorio.

LA MAPPA

Nell’ intera area sono stati censiti 296 siti con potenziali sorgenti di contaminazione ambientale e il 51% della popolazione risultata risiedere nel raggio di un chilometro da questi siti. La distribuzione sul territorio di questi siti è molto disomogenea, cosi come il potenziale impatto delle attività presenti è molto variegato, in base alla tipologia dell’impianto”. I comuni sono stati suddivisi in sei classi di un Indicatore di Rischio Comunale ambientale (IRC), costruito ad hoc sulla base della popolazione residente nel raggio di un chilometro da questi siti e la pericolosità dei siti stessi che ımpattano sul territorio comunale La classe 6 con valori di IRC più elevati, è costituita dai tre comuni di Avellino, Atripalda e Solofra; otto comuni (Aquilonia, Cairano, Caposele, Cesinali. Gesualdo Montefalcione, Sorbo Serpico, Volturara Irpina), nei quali popolazione residente nel raggio di un chilometro da alcun impianto censito, costituiscono la classe 1(valore più basso di IRC). La mappa riporta la distribuzione dei comuni per IRC. L’analisi della mortalità e dell’ospedalizzazione della popolazione residente nell’intera area degli 86 comuni ha evidenziato che sia la mortalità sia l’ospedalizzazione per tutte le cause nel loro insieme e per i grandi gruppi di patologie sono lievemente inferiori rispetto al resto della popolazione regionale; si segnalano gli eccessi delle malattie respiratorie acute in entrambi i generi sia come causa di decesso sia nelle ospedalizzazioni; nell’analisi di queste ultime è emersa in eccesso anche l’asma maschi sia tra le femmine. Questi primi risultati dell’indagine evidenziano una grande disomogeneità tra le diverse aree in termini di possibile rischio ambientale confermano esigenza di sviluppare analisi più dettagliate per singoli comuni, al fine di evidenziare il possibile contributo dell’ esposizione a inquinanti emessi da sorgenti di contaminazione presenti sul territorio nel determinare specifiche patologie.

LE INDAGINI

Coerentemente con le indicazioni fornite dalla Regione Europea dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità nelle Conferenze Ministeriali Ambiente e Salute del 2017 (Ostrava) e del 2023 (Budapest), si è proceduto innanzitutto al censimento e alla categorizzazione dei siti industriali, in termini di pericolosità potenziale per la salute (indice di pericolosità, IP), sulla base dei dati disponibili. L’area di competenza della Procura di Avellino include 86 dei 118 comuni della Provincia di Avellino. Nell’ intera area della Procura di Avellino, di circa 2.000 K m², sono stati censiti 296 siti con potenziali sorgenti di contaminazione. Il 51% della popolazione dell’area (166.507 persone) è risultata risiedere nel raggio di un chilometro da uno o più di questi siti. La distribuzione geografica di questi siti è molto disomogenea sul territorio, con ‘un numero maggiore nella parte occidentale dell’area e con 30 comuni nel cui territorio non sono stati censiti siti industriali. Tra i siti censiti, risultano: 5 siti con abbandono illegale di rifiuti in scavo o su suolo, circa 50 concerie, 100 impianti di rattamento/stoccaggio di rifiuti urbani/pericolosi/non pericolosi, incluse 26 di lavorazione metalli e della metalmeccanica discariche comunali di rifiuti urbani, 15 industrie agroalimentari, 11 autodemolitori, circa 60 impianti. Ad ognuno di questi siti è stato attribuito un Indice di Pericolosità (IP) crescente da 2500 a 1, considerando la tipologia di attività, la contaminazione ambientale dell’area, e le caratteristiche questi ultimi non erano disponibili per tutti siti. tossicologiche dei contaminanti presenti, laddove noti. A tal fine, si fa presente che dati riguardo a tutti i siti. I valori più elevati di IP (2500/1875) sono stati attribuiti ai due siti classificati come “siti contaminati con abbandono di rifiuti in scavo”, presenti nel comune di Avellino e Montemarano e ai 3 siti con “abbandono e sversamento su suolo di rifiuti” definiti da ARPAC “siti potenzialmente contaminati/in attesa di indagine”, localizzati nei comuni di Conza della Campania, Domicella e Montella. Da questa base di dati, è stato quindi calcolato per ogni comune un Indicatore di Rischio Comunale_ ambientale (IRC), che tiene conto della percentuale della popolazione che risiede nel raggio di un chilometro da uno o più siti e della potenziale pericolosità di questi stessi siti, che impattano sul territorio. L’IRC è un indicatore della presenza di potenziali sorgenti di contaminazione sostanze nocive per la salute. I comuni sono stati quindi suddivisi in sei classi, di valore crescente di IRC, al fine da identificare le aree a maggior rischio. La mappa e la tabella di seguito inserite riportano gli 86 comuni, per classe di IRC. La classe 1 (il valore più basso) è costituita dagli 8 comuni (Aquilonia, Cairano, Caposele, Cesinali, Gesualdo, Montefalcione, Sorbo Serpico, Volturara Irpina) nei quali non è risultata popolazione residente nel raggio di un chilometro da uno dei siti censiti, per cui il valore di IRC uguale a zero. La classe 6 (IRC più elevati) è costituita da Avellino, Solofra e Atripalda. I comuni delle classi di IRC con valori più elevati (classi 6 e 5) sono localizzati soprattutto nella parte occidentale dell’area. E` utile ricordare che il valore di IRC è pesato sulla popolazione esposta, ma dipende dall’indice di pericolosità dei siti il cui raggio di un chilometro rientra, anche parzialmente. nel territorio comunale Nei prossimi mesi, l’IRC ambientale verrà messo in relazione con diversi indicatori dello stato di salute delle popolazioni a livello comunale, al fine di verificare se 1 territori con diversi valori di indice di rischio comunale possano avere un impatto differenziale sullo stato di salute delle popolazioni che vi risiedono.

In questa prima fase dell’indagine, sulla base delle banche dati di mortalità, ospedalizzazione disponibili presso l’ISS, è stato analizzato il rischio di mortalità e ospedalizzazione causa-specifico per la popolazione residente nell’intera area di competenza della Procura, rispetto al resto della popolazione regionale, negli anni 2010-2021 l’ultimo decennio disponibile all’avvio dell’indagine.

MALATTIE RESPIRATORIE IN AUMENTO E ATTENZIONE SU LEUCEMIE PER LE DONNE E TUMORE AI TESTICOLI PER GLI UOMINI

Nell’ intera popolazione dell’insieme degli 86 comuni la mortalità generale e per tutti
i tumori è risultata lievemente inferiore rispetto al resto della Regione. Anche
l’ospedalizzazione generale e per i principali gruppi di patologie analizzati (sistema nervosocentrale e circolatorio. degli apparati digerente e urinario) risultata inferiore rispetto al resto popolazione regionale. Non sono stati analizzati i ricoveri per malattie oncologiche, vista la presenza sul territorio dei Registro Tumori dell’ASL di Avelino e del Registro Tumori Infantili di dati maggiormente informativi su queste patologie. Si segnalano eccessi riscontrati in entrambi i generi delle malattie respiratorie acute sia come causa di decesso sia come ospedalizzazioni; nell’analisi di queste ultime è emersa in eccesso anche l’asma sia tra i maschi sia tra le femmine, patologia non analizzata nella mortalità perché non letale. Si segnalano gli eccessi della mortalità per tumori del testicolo e della mammella tra gli uomini e per leucemie tra le donne, dati che richiedono approfondimenti specifici, anche attraverso i dati dei Registri Tumori. Per le altre sedi tumorali e per le altre- patologie analizzate, escluse quelle respiratorie, la mortalità è risultata inferiore rispetto al resto della regione. Si sottolinea che l’ analisi su un’area così ampia può fornire una prima descrizione di insieme della Regione, ma non dà informazioni sulle singole realtà comunali. Attualmente sono in corso le analisi a livello comunale dei diversi esiti sanitari disponibili e per valutare la relazione tra IRC e rischio di specifiche patologie.