C’è un’Irpinia che “non dorme”: in centinaia all’ultima tappa del tour di Francesca Albanese

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Irpinia

Un’Irpinia che “non dorme”. Questa l’immagine dall’ultima tappa del tour di presentazione del libro di Francesca Albanese – relatrice speciale ONU sui territori palestinesi occupati – nella sua terra. Un tour fortemente voluto dalla stessa Albanese, e che ha toccato diversi paesi della provincia, da Avellino a Gesualdo, passando per Ariano Irpino, Gesualdo, Frigento e, infine, Sant’Andrea di Conza.
Ad accogliere l’incontro, organizzato da Arci Avellino in collaborazione con il Comune di Sant’Andrea di Conza, l’ASD Sant’Andrea, la Pro Loco “Terra di Sant’Andrea” e il Forum dei Giovani, centinaia di persone del territorio, ma anche tanti dal Napoli e provincia, dalla Basilicata, addirittura dalla Calabria. Spettatori speciali, i genitori di Mario Paciolla, assassinato durante il suo mandato di osservazione per l’ONU sui rapporti tra governo colombiano e FARC: “Siamo qui perché saremo in qualsiasi luogo in cui Mario sarebbe stato. – ha raccontato la madre – Chiediamo solo verità e giustizia, per Mario e per la Palestina”.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Sant’Andrea di Conza, Gerardo Pompeo d’Angola, che ha accolto con orgoglio gli ospiti presenti in paese, e del Presidente dell’ARCI di Avellino, Stefano Kenji Iannillo, a moderare l’incontro è stata la giornalista Maria Laura Amendola: “Francesca ha innescato un’ondata di partecipazione che in Irpinia mancava da anni. In centinaia ad Avellino, ad Ariano, a Gesualdo, qui. Ma in centinaia ci hanno scritto, hanno cercato Francesca, vogliono parlare di Palestina”.

E Albanese ha rincarato: “Io non potrò essere ovunque, ma voi potete raccogliere il testimone. Non è necessaria la mia presenza, è necessario che siate anche voi portatori di un messaggio in questo momento inequivocabile: l’apartheid nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, nei territori occupati deve finire”.

Ospiti dell’incontro anche Omar Suleiman della Comunità Palestinese Campana, che ha commosso il pubblico leggendo una poesia per i bambini di Gaza e confidando che è pronto a perdonare tutto, “anche il non aver avuto la possibilità di tornare in Palestina per dare l’ultimo saluto a mia madre”, purché il massacro finisca. Hanno proseguito, poi, Luisa Morgantini, ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Moni Ovadia e Francesco Festa di Opera Viva Magazine e il Manifesto.