Irpinia con le “pizze no triv”, successo all’iniziativa di Avellino

0
180

«Il territorio irpino va tutelato. Il nostro petrolio è l’aria, l’acqua, il verde e le eccellenze» è il messaggio lanciato ieri dal lungo dibattito contro l’ipotesi di trivellazioni petrolifere nell’incontaminata Irpinia. Un confronto a difesa del territorio, contro i petrolieri, che ha visto scendere in campo diverse categorie: imprenditori, associazioni di categoria, food blogger, giornalisti ed esperti. L’incontro con Ecofriendly aperitif party e degustazioni della Prima Pizza NO TRIV, plasmata dalle eccellenze irpine, targato Malanotteno con l’organizzazione curata da Francesco Iannaccone, Ugo Ieppariello ed Alessandro Graziano si è svolto ieri sera presso il bmode di Avellino, birrificio, ristorante e pizzeria in via Aldo Pini 10. L’obiettivo della serata era di raccontare l’Irpinia con le “pizze no triv”, preparate dalle sapienti mani di 5 maestri pizzaioli tutte rigorosamente con prodotti tipici irpini.   La tavola rotonda, moderata da Annibale Discepolo, giornalista de Il Mattino coadiuvato dal direttore di PiùEconomia.it Alfredo Picariello, ha visto tra gli interventi anche quello dell’ex ministro all’Ambiente e all’Agricoltura, Alfonso Pecoraro Scanio, che ha presentato la petizione “Arte della pizza come patrimonio dell’Unesco”, di cui è il primo firmatario, che ha raccolto oltre 200mila firme e che punta a tutelare e valorizzare il prodotto tipico campano più conosciuto ed esportato al mondo.   Un dibattito a più voci che ha visto impegnati, tra gli altri, Ferrante di Somma, del  Consorzio tutela vini irpini e della storica azienda vinicola di Tufo “Di Marzio”; Gianni Miccù, presidente nazionale associazione pizzaioli ed il re della pizza campana, il giovanissimo Gino Sorbillo dell’Accademia della pizza, e l’esperto di enogastronomia Luciano Pignataro, giornalista de “Il Mattino”.  “OIL, resource or DANGER?” è stato il tema del confronto a più voci proprio per sottolineare come la Provincia dei vini DOCG, della cipolla ramata di Montoro, del broccolo aprilatico Paternese, dell’aglio della Valle Ufita, dei prodotti caseari di Montella, del Carmasciano, della castagna IGP di Serino, del fico di San Mango e di tantissimi altri prodotti di eccellenza, non può essere violentata e inquinata dalle trivellazioni

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here