Avellino – “In merito a presunti accordi sul prezzo del latte, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, accogliendo comunque con favore la costituzione in sede confindustriale di una rappresentanza dei trasformatori, precisano che nessun accordo finora è stato discusso e trovato”. Lo comunicano attraverso una nota congiunta i tre organismi, che aggiungono: “Le organizzazioni agricole rilevano che le proposte di nuovo prezzo alla stalla, diffuse a mezzo stampa dalla rappresentanza industriale, sono, oltre che non discusse, del tutto insoddisfacenti e non corrispondenti alla realtà sia dei costi della materia prima sia dei prezzi al consumo, che hanno già subìto una lievitazione, a dispetto dei bassi prezzi all’origine finora resi agli allevatori irpini”. Una situazione quindi per la quale c’è il forte rischio – avvertono Coldiretti, Cia e Confagricoltura – “che l’Irpinia diventi fanalino di coda dell’Italia“. Queste le ragioni, considerato anche il generale rialzo del costo della vita, che rendono “senza fondamento i prezzi finora spuntati dagli allevatori, al contrario danneggiati dagli aumenti in corso dei mangimi e dei beni di consumo, e per le quali si auspica al più presto un dibattito ed un accordo sensibilmente migliorativo dell’attuale prezzo del latte alla stalla”. Vertenza dunque all’orizzonte? “In assenza di una trattativa e di un prezzo remunerativo per tutti gli allevatori – avverte la nota – l’insoddisfazione della categoria permane, come restano possibili azioni collettive di mancata consegna del latte alle aziende di trasformazione. In tal senso Coldiretti, Cia e Confagricoltura si augurano che, sia sul prezzo sia sulle prospettive del settore, si intavoli al più presto una vera trattativa che sappia guardare al futuro dell’agro-alimentare irpino”.
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