‘Irpini per l’Irpinia’, Iannarone: “Valorizziamo i nostri artisti”

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Avellino – Un titolo che racchiude tutta l’essenza di uno spettacolo dalla forte liricità: ‘Irpini per l’Irpinia’. Presentato alla vigilia della sua messa in scena, il concerto già presagisce un tutto esaurito. Alla conferenza stampa, tenutasi questa mattina presso il Teatro comunale Carlo Gesualdo, hanno preso parte il Presidente del Cda Gennaro Iannarone, l’Assessore provinciale alla Pubblica Istruzione e allo Spettacolo Luigi Mainolfi, il Direttore Artistico Massimo Testa e l’organizzatore dell’evento Fabrizio De Guglielmo. “Irpini per l’Irpinia nasce da una energica collaborazione con l’Ente Provincia – ha spiegato Iannarone -. Nonostante la struttura Gesualdo sia di proprietà comunale, da Piazza del Popolo manca l’input necessario alla valorizzazione dei nostri talenti. Quest’anno dal cartellone sono stati esclusi spettacoli di carattere lirico. Questa iniziativa, di concerto anche con il Conservatorio Cimarosa, colmerà una grande lacuna utilizzando una nuova e fresca risorsa: i giovani artisti della nostra provincia”. Insomma, investire sulle nostre promesse artistiche per potenziare anche la nostra terra sia da un punto di vista musicale che culturale. “La nostra provincia non è educata alla musica. Facendo un paragone, potremmo affermare che l’Irpinia è ad uno stadio elementare quanto a preparazione melodica. Questo perché il territorio irpino non ha un’anima propria, ma una suddivisione in più zone che la frammentano anche culturalmente”. Affidato al soprano Carmen Giannattasio e al tenore Nicola Pisaniello, ‘Irpini per l’Irpinia’ nasce sotto buoni auspici. In programma, alcuni dei brani più noti del panorama lirico internazionale. Dal ‘Preludio Atto I’ tratto da ‘La Traviata’ di Giuseppe Verdi, al ‘Pourquoi me revelleux’ passaggio da ‘Werther’ di Massenet. Non mancheranno i classici lirici tratti dalla ‘Carmen’ di Bizet, dal ‘Nabucco’ di Verdi e dalla ‘Cavalleria Rusticana’ di Mascagni. Il tutto “in un cocktail idilliaco d’atmosfera consegnato alla sapiente bacchetta del direttore d’orchestra Luigi Petruzziello”. Parola di Gennaro Iannarone. (Marianna Marrazzo)

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