Irisbus, il giorno delle verità. Partito il torpedone degli operai

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Avellino – Esodati e nuovi imprenditori saranno i temi principali del tavolo convocato oggi pomeriggio (ore 16) al Mise dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Il ministro, con la collega del dicastero del Lavoro Elsa Fornero, aveva preso l’impegno nel corso dell’ultima riunione al ministero del lavoro sulla Fiat su sollecitazione dei sindacati. Sindacati, e nella fattispecie la Cisl, che negli ultimi giorni si erano detti più che possibilisti circa la presenza di nuovi acquirenti pronti a rilevare e risollevare le sorti del gigante industriale della Valle Ufita.

Intanto, gli operai della Irisbus continuano senza tregua la loro battaglia a difesa del sacrosanto diritto al lavoro e del futuro delle loro famiglie, insieme ai lavoratori dell’indotto. Dopo il blitz al Quirinale, si attendono anche per la giornata odierna clamorose azioni di protesta nella Capitale: via Veneto, sede del ministero, sarà invasa da un centinaio di lavoratori provenienti dalla provincia di Avellino, partiti stamane a bordo di due pullman.

Resistenza Operaia, l’ala più dura dei contestatori, ha voluto stigmatizzare questo processo, affermando che non è così che si salva uno stabilimento che serve a tutta l’Irpinia. “Sta venendo meno quel discorso di fabbrica strategica, di piano autobus, a cui forse in realtà nessuno ha mai creduto”, hanno affermato.

Sul tavolo del ministero anche la questione relativa al Piano Trasporti. “Se scompare Irisbus – ha riferito Maurizio Landini, segretario generale della Fiom – rischiamo di dover comprare tra qualche anno autobus all’estero per il trasporto pubblico nazionale”.

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