Parte ad Ariano Irpino il progetto Ode, iniziativa targata Isfol che punta all’integrazione socio-lavorativa dei detenuti. Per il lancio del progetto pilota in Campania, realizzato tramite un’apposita sezione dell’Isfol, l’Osservatorio inclusione sociale – programma Prop.p., è stato scelto il carcere di Ariano Irpino. Scopo del progetto è orientare e formare i detenuti con la finalità di favorire l’inserimento lavorativo una volta terminata la pena. Dunque, lavoro per i detenuti come possibilità di esercitare uno dei principali diritti costituzionali e di acquisire nuove abilità che rendano, poi, più rapido il reinserimento nella società, riducendo in questo modo il tasso di recidiva. La realizzazione dell’attività di ricerca predisposta dai ricercatori Isfol, Giuliana Franciosa e Antonietta Maiorano, con la sociologa Pierpaola D’Aloia e lo psicologo Francesco Basilico, supportati dal Centro per l’impiego di Ariano Irpino, comprende diverse fasi articolate su più livelli: nazionale, regionale e locale, attraverso la raccolta e l’analisi di documentazione giuridica, sociologica e psicologica relativa ai sistemi di riabilitazione sociale, confronto scientifico con le istituzioni ad ogni livello coinvolte nel percorso di reinserimento socio lavorativo, individuazione e sperimentazione di modelli di eccellenza. Alla sperimentazione che sarà svolta secondo il metodo della progettazione partecipata, prenderanno parte 15 detenuti quasi a fine pena. Tale progetto sarà sperimentato anche a Larino. L’iniziativa prevede due momenti paralleli: il primo dedicato allo sviluppo di reti territoriali dei servizi, ad esempio in collaborazione con la Camera di commercio e la provincia di Avellino, con la finalità di combattere discriminazioni e scarsa informazione sulle normative e sui benefici riservati a chi assume detenuti; un secondo momento, invece, dedicato alla sperimentazione del programma di inserimento, per fornire ai detenuti gli strumenti idonei alla ricerca del lavoro. “Siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto pilota, il carcere di Ariano è all’avanguardia nella sperimentazione di percorsi di inclusione sociale. Attività artistiche, sportive e lavorative: cerchiamo di fornire ai detenuti concrete opportunità”, così il direttore della casa circondariale arianese, Gianfranco Marcello.
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