Influenza, accessi in aumento al Pronto Soccorso. Maffei: “Nessun allarmismo, il vaccino è l’unica prevenzione efficace”

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Marco Grasso – Il picco dell’influenza è ormai alle porte e Antonino Maffei, direttore Unità Operativa Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso, invita ad evitare facili allarmismi. “I dati sono in linea con quelli degli scorsi anni, non c’è una situazione particolarmente preoccupante. Quello che posso dire è che, rispetto allo scorso anno, ci sono più ricoveri di pazienti con sintomi respiratori, riferibili in qualche modo alla sintomatologia influenzale di questo periodo. Parliamo di un 10 per cento in più”.

Secondo FluNews-Italia, il bollettino settimanale a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, ammontano a oltre mezzo milione gli italiani colpiti dall’influenza nell’ultima settimana, mentre ci si avvicina sempre di più al picco epidemico del male stagionale, previsto per la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio. Il livello di incidenza è pari a 9,4 casi per mille assistiti. Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia sono le Regioni maggiormente colpite.

Il Pronto Soccorso del Moscati, come ormai durante tutto l’anno, è preso d’assalto. Un fenomeno che, ormai, non fa quasi più notizia. “Registriamo un numero crescente di accessi dal napoletano e dalla Campania più in generale. Ma non solo dal Nolano, che sarebbe una zona limitrofa, ma da Castellammare di Stabia, se non Napoli città o Salerno. C’è un afflusso in crescita da fuori provincia: questo è un dato che registriamo ormai da tempo e che fatico quindi a legare all’influenza”.

Maffei ridimensiona anche i casi di mortalità registrati in Italia che hanno contribuito a fare aumentare la preoccupazione tra i cittadini. Da ottobre ad oggi, sempre secondo FluNews-Italia, si segnalano in Italia 23 persone morte, oltre a 125 casi di pazienti gravi ricoverati in terapia intensiva, tra cui anche tre donne in gravidanza.

“I dati sono in linea con quelli degli scorsi anni. Si tratta, in linea di massima, di persone di oltre 80 anni, con pluripatologie e problematiche cardiovascolari. Casi in cui – precisa – anche un banale raffreddore troverebbe terreno fertile per provocare danni seri. Non credo sia tutto ascrivibile all’influenza, non c’è una recrudescenza di mortalità rispetto agli anni passati, questo lo posso dire con certezza. I sintomi, del resto, sono quelli soliti: difficoltà respiratorie, nausea, in qualche caso vomito, ed encefalea”.

Il vaccino resta l’unica arma efficace per ridurre il rischio contagio. “L’influenza è un’infezione che si trasferisce attraverso le particelle di saliva, quindi per via orale. Bisognerebbe evitare di frequentare eccessivamente luoghi affollati, ma come consiglio mi sembra francamente banale, oltre che di complicata attuazione. L’unica vera prevenzione è quella della vaccinazione. Certo, un’alimentazione più ricca di vitamina C, di frutta e verdura può aiutare l’organismo a migliorare le difese immunitarie, ma questo è un consiglio sempre valido, non certo – conclude Maffei – per immaginare di creare una sorta di barriera contro l’influenza”.