Avellino – Lunga esperienza, personalità forte, totale assenza di esitazioni nell’accendere la polemica, meglio se contro la propria maggioranza e il proprio partito. È questo l’identikit del ‘sindaco ideale’ secondo il rigido criterio del consenso. Consenso che, certo, non è sinonimo automatico di buona amministrazione, ma che in ogni caso detta l’ultima parola quando la politica passa dalle urne. È il dettato fornito dal Sole 24 Ore che ha stilato l’annuale classifica di gradimento di sindaci, presidenti di Provincia e governatori regionali.
Una graduatoria che suscita sorprese. Soprattutto a livello ‘locale’.
Il presidente della Campania, Antonio Bassolino, avverte le forti ripercussioni causate dai tumulti dell’emergenza rifiuti, subendo uno scossone violento. Dal 51,5% del 2006 è sceso al 46% nel 2007 oscillando di un -5,5% e attestandosi al 14° posto che risulta sin troppo ‘onorevole’ in considerazione dello ‘scivolone’ causato dall’internazionalmente famosa ‘munnezza’. Primo posto in classifica alla Lombardia con il suo Roberto Formigoni.
Palazzo Caracciolo, con la sua lady di ferro Alberta De Simone guadagna tra le Province la 52esima posizione scendendo dal 59,7% di gradimento del 2006 al 52,5% del 2007 mentre resta in zona “positiva” Carmine Nardone di Benevento che è stato il terzo presidente di Provincia più gradito d’Italia.
Quest’anno la quota rosa più gradita è stata conseguita da Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia mentre il podio è toccato al presidente di Parma Vincenzo Bernazzoli.
Male per il comune di Avellino dove Pino Galasso, pur passeggiando gaio sugli invidiati e decantati ciottoli del nuovo Corso, si attesta soltanto al 91° posto perdendo una minima percentuale: dal 51,3% del 2006 è passato al 49% del 2007.
Pole assoluta per il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca.
Redazione Irpinia
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