Omicidio colposo plurimo: questa è l’ipotesi di reato che viene contestata a due persone nell’ambito dell’indagine sull’incidente avvenuto lunedì scorso nei pressi dello svincolo di Baiano dell’autostrada A16 Napoli Canosa.
Si tratta di un atto dovuto da parte del pm inquirente Paola Galdo.
Sarebbero due gli indagati per la tragedia sull’A16 all’altezza dello svincolo per Baiano che lunedì è costata la vita a 4 persone, operai edili impegnati in un cantiere in Alta Irpinia: si tratta dell’autista del minivan Volkswagen e del proprietario dello stesso mezzo.
La procura di Avellino ha notificato gli avvisi di garanzia al conducente del monovolume, che si è schiantato prima contro la cuspide del guardrail che delimita l’uscita ed è finito poi nella scarpata ribaltandosi, e al proprietario del mezzo, che non era a bordo.
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Nell’incidente sono morti 4 operai edili: Giovanni Ruggiero di San Felice a Cancello, Pasquale D’Amore di Acerra, Antonio D’Auria e Carmine D’Auria di Napoli.
Nelle prossime ore dovrebbe essere ascoltato anche il conducente del minivan che ora si trova ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale di Nola e le cui condizioni non sembrerebbero gravi.
Già ascoltato dalla Polstrada di Avellino, G. G., il conducente del mezzo, avrebbe riferito di essere stato colto da un colpo di sonno, mentre i suoi colleghi già dormivano, stanchi dopo una lunga e dura giornata sul cantiere.
Intanto, questa mattina è stato affidato l’incarico per una analisi accurata al minivan al superperito ing. Alessandro Lima, lo stesso professionista che si occupò della perizia sulle barriere del viadotto Acqualonga, teatro nel luglio del 2013 dell’immane tragedia del bus dei pellegrini di ritorno da San Giovanni Rotondo che precipitò dalla sede autostradale dell’A16, provocando la morte di 40 persone.