Incendio Pianodardine, superata la fase emergenziale sulla qualità dell’aria. Lunedì il responso per cibo e suoli

0
279

Alpi – Incendio Pianodardine, superata ormai l’emergenza sulla qualità dell’aria e sui livelli di diossina, ora l’attenzione si sposta sui suoli, sull’acqua e sulle coltivazioni. Questa mattina, convocato dal sindaco di Avellino, presso il Comune capoluogo si è tenuto un importante tavolo che ha visto la partecipazione dei sindaci di Aiello, Montefredane, Atripalda, Grottolella, San Potito, Montoro, Contrada e Manocalzati. C’erano, inoltre, il Direttore Generale dell’Asl Morgante e Manzi, capo dipartimento prevenzione salute; l’Arpac, l’Istituto zooprofillatico del Mezzogiorno con dirigenti e responsabili dell’Orsa (osservatorio regionale salute ambientale), e ancora l’Ispra, il dipartimento di Veterinaria dell’Università di Napoli, tecnici e dirigenti del Comune di Avellino e della Provincia.

“I dati dell’Arpac ci attestano il superamento dell’emergenza”, afferma il sindaco di Avellino, Gianluca Festa. “Non ci sono sforamenti sui livelli limite di polveri sottili ed anche la questione della presenza di diossina nell’aria appare superata. Ora dobbiamo concentrarci sui controlli di suoli e coltivazioni”. Lunedì si avranno i primi risultati. Campionamenti eseguiti in tutti e 9 i comuni interessati dalle ordinanze di divieto. Filtra ottimismo ma , naturalmente, si aspettano i risultati ufficiali. “Gli umori sembrano essere positivi – dice ancora il sindaco di Avellino -. Tutto sembra andare verso una normalizzazione, lunedì, se i dati, come sembra, dovessero essere buoni, potremmo anche ritirare l’ordinanza”.

“Quello di venerdì scorso è stato un evento eccezionale, l’Irpinia non è come la terra dei fuochi dove ogni giorno ci sono degli incendi”. Lo afferma Loredana Baldi, direttrice Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (ORSA) Campania (nato a tutela del consumatore e del sistema produttivo. Strumento operativo dell’assessorato alla Sanità della Regione Campania per valutare i rischi legati al consumo dei cibi e per orientare i controlli nella filiera alimentare). “Non c’è stata un’esposizione costante dei cittadini, quindi non sono giustificati gli allarmismi eccessivi. I rischi sul cibo e sul suolo dovrebbero essere ridotti al minimo”.