“In Cina tanta allegria e cibo buono”: il racconto di un irpino giramondo

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Pasquale Manganiello – Francesco Medugno, 25enne di Grottolella, si è diplomato all’ Istituto industriale Guido Dorso di Avellino in meccanica. Felicemente fidanzato, ha una prerogativa che lo distingue dai suoi coetanei irpini: gira il mondo per lavoro.

“Fin da piccolo ho avuto la passione per la meccanica: smontavo sempre tutto ciò che trovavo. Purtroppo nella mia scuola superiore ci sono stati tanti problemi (ad esempio la struttura scolastica non era agibile), questo ha danneggiato molto le ore di pratica nei laboratori. Per un Istituto Industriale avere i laboratori è vitale. Finita la

Francesco Medugno
Francesco Medugno

scuola ho lavorato come elettricista per due anni e poi ho iniziato in ‘Salvagnini’. Oggi, infatti, sono operaio nella ‘Salvagnini Industriale’. Grazie a questa azienda sto girando il mondo per lavoro, in particolare mi occupo di installazione di linee automatizzate per la lavorazione della lamiera, installando la punzonatrice ( S4xe è il nome della macchina, ndr) . La maggior parte delle cose fatte in lamiere vengono prodotte con queste macchine, ad esempio ascensori, scale mobili, frigoriferi, climatizzatori, ecc.”

Qual è stato il tuo percorso lavorativo finora?

“Ho lavorato per circa un anno in azienda ad Avellino, poi mi è stato chiesto di ‘uscire in installazione’. La prima trasferta è stata a Brisbane in Australia: non avevo mai preso l’aereo, figuriamoci prenderlo la prima volta per andare così lontano. Sono rientrato dopo una ventina di giorni. Dopo alcuni mesi sono partito per la Cina per sessanta giorni. L’idea non mi entusiasmava, tuttavia la Cina è l’unica nazione dove, al momento, si sta investendo molto. Ero molto spaventato soprattutto dal cibo, considerando quanto ascoltavo sulla Cina in tv.

Dopo alcuni giorni la mia idea sul cibo è cambiata totalmente; in Cina le persone sono sempre allegre e vedendomi straniero mi mettevano subito a mio agio. Si esprimevano a gesti, perché l’inglese in alcune zone è scarso, spesso si fermavano a fare foto con me. Il cibo era buonissimo anche se occorreva scegliere bene. Bisogna dire che ci sono anche delle cose negative: bruciavano le ruote in mezzo alla strada, soprattutto nelle periferie, percorrevano i sensi unici al contrario, zero sicurezza stradale, inoltre le precauzioni sui posti di lavoro praticamente non esistono. Il secondo mese sono stato in una zona più “moderna”, Guanzhou, una realtà completamente diversa. Il top è arrivato a Shanghai: ho visto e vissuto qualcosa di inimmaginabile”.

Quanto tempo rimani all’estero e cosa ti manca dell’Irpinia in questi frangenti?

“Ogni installazione dura circa 30 giorni, poi dipende dalle macchine da installare. Ogni volta che parto, rientro in Italia finita l’installazione, poi lavoro in azienda. Ci sono molte cose che mi mancano quando vado fuori: l’affetto della famiglia, le discussione con la fidanzata, le uscite con gli amici, le partite a pallone e le uscite in moto. Ma questi sono sacrifici che si devono affrontare per crescere e per riempire il proprio bagaglio culturale.

L’Irpinia e più in generale l’Italia stanno vivendo un periodo difficile. Gli stranieri vengono in Italia per visitarla, ne rimangono affascinati e poi tornano a casa loro; quando gli italiani vanno fuori, visitano nuovi posti ma molto spesso vi rimangono semplicemente perché in Italia non vi sono possibilità. E’ una triste realtà con cui bisogna fare i conti, anche volando di mese in mese in Continenti diversi”.

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