Marco Imbimbo – Alla fine il consiglio comunale è riuscito a decidere qualcosa sul futuro del Massimo cittadino, ma a farlo sono stati solo 14 consiglieri su un totale di 33, lo stretto necessario alla maggioranza per approvare la proposta del sindaco Paolo Foti.
Ovviamente è stato necessario arrivare in seconda convocazione e bypassare il numero legale di 17 presenti che, in seconda convocazione, scende a un terzo dell’Aula. La maggioranza ha deciso di approvare la proposta di Foti di esternalizzare l’intero teatro, dalla struttura alla gestione, mettendolo a bando per individuare un privato che lo possa gestire. La durata sarà biennale, fino al 31 luglio 2019 e prevederà un controllo e una fase di indirizzo affidata anche a Consiglio Comunale e Giunta, così come aggiunto tramite emendamenti.
Il problema, però, è un altro: secondo l’opposizione, infatti, l’approvazione della proposta di Foti sarebbe illegittima. «Sottoporremo la questione al Prefetto – tuonano in Aula Giancarlo Giordano e Dino Preziosi – ma ci rivolgeremo anche al Tar». Per l’opposizione, infatti, visto che durante la prima convocazione non è stato raggiunto il numero legale in sede di votazione, l’argomento non poteva slittare in seconda, ma sarebbe stato necessario convocare un altro consiglio comunale. A conferma di questa tesi, Dino Preziosi, cita una vicenda simile accaduta un anno fa e in quella sede, il segretario generale Riccardo Feola, considerò la seduta non valida e quindi la pratica venne bocciata. «Delle due l’una: o si è sbagliato in quella sede o si sta sbagliando ora», sottolinea Preziosi. Francesca Di Iorio (gruppo “Si può”) cita una sentenza del Tar del 1985 in cui si sostiene questa tesi, ovvero che l’argomento non potrebbe essere discusso in seconda convocazione.
A provare a dirimere la questione ci ha pensato il segretario generale, Riccardo Feola, chiarendo che, nel caso citato da Preziosi, l’argomento era già in seconda convocazione. «Inoltre, secondo il regolamento comunale, tutti gli argomenti già iscritti e non trattati per mancanza di numero legale slittano in seconda convocazione». Spiegazioni che non hanno convinto l’opposizione a cominciare da Dino Preziosi che ritiene l’argomento come «“trattato” in prima convocazione, anzi eravamo già in sede di votazione». Molto critico anche Giancarlo Giordano: «C’è una strana determinazione ad andare avanti. Non mi fido più diquesto segretario, non mi fido di chi si presta a ogni cosa. La questione, ora, è la fretta su un argomento che vi vede in ritardo».
L’opposizione annuncia che non si fermerà, la vicenda verrà portata nelle sedi preposte: «Ci recheremo dal Prefetto – spiega Giordano – ma andiamo anche al Tar. Impugniamo l’atto e se c’è una sospensiva abbiamo evitato la fretta. Una maggioranza è tale se ha la forza per portare avanti i propri atti. Ieri avete mendicato un’astensione per raggiungere i 17 presenti. Non c’è stato nessun tranello come dice qualcuno, abbiamo difeso gli interessi dei cittadini».