Ancora una volta le fitte maglie dei regolamenti interni ‘interferiscono’ sulla celerità del Consiglio Superiore della Magistratura. La pratica con su scritto Procura di Avellino non vede la luce nonostante la quinta commissione, competente per l’assegnazione degli incarichi direttivi, avesse già votato tra i due candidati: Rosario Cantelmo procuratore aggiunto di Napoli e coordinatore della Dda e Antonio Guerriero, procuratore a Sant’Angelo dei Lombardi. E’ necessario fare un passo indietro per capire quale sia la situazione nell’ufficio giudiziario irpino attualmente guidato da Angelo Di Popolo. La nomina di quest’ultimo è stata impugnata da Cantelmo e Guerriero che si sono visti riconoscere le loro tesi prima dal Tar e successivamente dal Consiglio di Stato. L’organo di autogoverno della magistratura ha fatto valutazioni sbagliate su Di Popolo che non ha mai esercitato le funzioni di pm se non come sostituto pg in Cassazione hanno rilevato i giudici amministrativi rimettendo il Csm in condizioni di scegliere tra i due ricorrenti. A Palazzo dei Marescialli la scelta è stata fatta il 26 luglio: quattro preferenze per Cantelmo e una sola per Di Popolo. Bisognava solo redigere le motivazioni e portare la pratica in plenum. Ma i meccanismi a Palazzo dei Marescialli sono lenti e così il tempo è passato, complici anche le ferie estive, e come da regolamento interno cambia la composizione delle commissioni. In quinta è cambiata per 4/6. Ovviamente la scelta di luglio su Cantelmo, non formalizzata con le motivazioni, va nuovamente discussa non essendo mai arrivata in plenum. Questo significa che il risultato potrebbe anche essere sovvertito. Potrebbe. Dipenderà dai nuovi componenti. Insomma è come se fin’ora si fosse perso del tempo e quindi bisogna ricominciare da capo. Fonti di palazzo riferiscono al VELINO sotto la promessa del totale anonimato, che “su Avellino ci sono forti pressioni da esponenti politici più noti alla Prima che alla Seconda repubblica ma ultimamente al centro delle cronache”. Chiaramente si tratta di “illazioni che vanno rispedite al mittente” fanno sapere alcuni consiglieri. Ma i rumors vengono confermati anche dai soliti ben informati. Su Cantelmo ci sono ostracismi da parte di “poteri forti” e non mancano i tentativi di mediazione che però cadono nel vuoto. Il tempo passa e la Procura di Avellino, pur retta da un magistrato di esperienza come Angelo Di Popolo, ancora non ha un capo ratificato dall’organo di autogoverno della magistratura. La prossima settimana la questione sarà sul tavolo della ‘rinnovata’ quinta commissione. Sarà interessante capire se il voto di luglio verrà confermato oppure cambiato. E se verrà cambiato con quali motivazioni? Alla fine tutto passerà al vaglio dell’aula Vittorio Bachelet per l’ultima parola
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