Il sindaco Festa indagato, tra le accuse anche l’ emissione di fatture per operazioni inesistenti

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AVELLINO- Associazione a delinquere, turbata libertà nella scelta del contraente, corruzione e abuso d’ufficio in concorso a cui si aggiungono anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

A poche ore dalle perquisizioni eseguite dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino all’abitazione e agli uffici del primo cittadino del capoluogo Gianluca Festa e ad un commercialista e ad un altro indagato, avviata nella prima serata di ieri e conclusasi alle prime ore dell’alba, arrivano nuovi particolari del decreto di sequestro firmato dal pm della Procura di Avellino Vincenzo Toscano, il magistrato che coordina la maxi inchiesta sul Comune di Avellino.

Si tratta dei due capi di imputazione che riguardano proprio l’ipotesi investigativa per cui sono scattati i sequestri.

A quanto pare la Procura ipotizza che ci sia stato un accordo corruttivo per cui il sindaco Festa abbia ottenuto in cambio di affidamenti da alcuni imprenditori sponsorizzazioni alla squadra. Ovviamente si tratta di una ipotesi ed una contestazione provvisoria su cui si sono fondamentalmente basati gli accertamenti da parte degli investigatori.

Rispetto al quadro indiziario gia’ emerso nelle precedenti perquisizioni, in questo nuovo filone investigativo viene contestato anche l’emissione di fatture per operazioni inesistenti. A Palazzo di Citta’ intanto si attende ancora l’arrivo del sindaco Gianluca Festa per la conferenza stampa convocata sulla vicenda in mattinata.