Il raid di Arcella fa scoppiare la bagarre tra Aquino e Tropeano sulla videosorveglianza

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MONTEFREDANE- “L’impianto di sorveglianza sembra sia spento perché non hanno quattromila euro per sottoscrivere il contratto di gestione e manutenzione dello stesso”. Sono bastate queste parole del capogruppo di opposizione Valentino Tropeano per far scoppiare un caso politico dopo il raid con una bomba carta ad un bar di Arcella.

Per tutta risposta, sempre via social, il sindaco di Montefredane Ciro Aquino che “qualora emergano irregolarità o accessi non autorizzati, la questione sarà tempestivamente segnalata all’Autorità Giudiziaria competente per le opportune verifiche. Ritengo doveroso che simili dichiarazioni, che riguardano la sicurezza e la privacy della cittadinanza, siano trattate con la massima serietà e nel rispetto delle procedure di legge”.

Il caso e’ legato proprio al presunto malfunzionamento dell’ impianto di videosorveglianza comunale e alle dichiarazioni del consigliere Valentino Tropeano. Aquino ha infatti scritto che : “in merito alle affermazioni rese dal Consigliere Tropeano circa il presunto malfunzionamento dell’impianto di videosorveglianza comunale, mi preme evidenziare quanto segue: Non si comprende come il Consigliere possa aver verificato tale circostanza, se non attraverso l’accesso diretto alla control room o al sistema informatico di gestione, accesso che è riservato esclusivamente al personale autorizzato. A tutela dell’Amministrazione e per accertare la veridicità di quanto dichiarato, provvederò a richiedere formale relazione al Responsabile della Protezione dei Dati (RPD) e alla Responsabile dell’Area Vigilanza”. Il botta e risposta e’ destinato ad andare avanti.