Il prof. Mattei ad Avellino: “Acqua e ponti autostradali sono beni da tutelare, la persona conta più della proprietà”

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Renato Spiniello – Una legge che tuteli i beni pubblici come acqua e ponti autostradali. Il Comitato Popolare in difesa dei Beni Comuni “Stefano Rodotà” ha presentato ad Avellino, al Godot Art Bistrot, la raccolta firme in sostegno di una proposta di legge popolare per tutelare giuridicamente “I Beni Comuni Pubblici e Sovrani”.

L’iniziativa ha visto la presenza dei rappresentanti dei comitati Luci sull’Eliseo, Acqua Bene Comune, Arci Avellino, Enterprise e Don Tonino Bello. Ospite d’onore Ugo Mattei, giurista, professore di diritto civile all’Università di Torino e diritto internazionale e comparato all’Hastings College of the Law dell’Università della California e presidente del Comitato Popolare di Difesa dei Beni Comuni, Sociali e Sovrani “Stefano Rodotà”.

“I beni pubblici – sottolinea il professor Mattei – si dividono in due tipologie: quelli sovrani come ponti, porti, aeroporti o reti autostradali, ferroviarie e di internet, tutti estremamente importanti dal punto di vista politico e geopolitico e che oggi sono consegnati nella mani di privati tramite le concessioni e i beni pubblici sociali come acqua, scuole e sanità, che devono restare necessariamente sotto il controllo pubblico. Il disegno di legge propone di legare questi beni alla loro funzione pubblica in modo da tutelarli e non consentire che vengano sottratti attraverso un atto formale come un decreto ministeriale”.

Una proposta che recupera un disegno di legge elaborato fra il 2007 e il 2008 dalla Commissione Rodotà e che punta a costruire innovativi strumenti giuridici e di partecipazione, capaci di normare e tutelare la fruizione collettiva delle risorse fondamentali alla vita dei cittadini di oggi, ma anche di quelli futuri come ambiente, infrastrutture e territorio, che, secondo il Comitato, vanno tutelati dalla rapacità del mercato e da usi impropri o sbagliati, tali da poter mettere in pericolo non solo i diritti fondamentali di tutti noi, ma anche delle future generazioni.

“La persona è più importante della proprietà sia essa pubblica che privata – aggiunge il professor Mattei – ad oggi abbiamo raccolto moltissime firme e in tempi brevi puntiamo a raggiungere l’obiettivo delle 50mila signature. Tuttavia quello che vogliamo fare davvero è far partire un grande processo di discussione pubblica di tematiche come l’ecologia, visto che siamo in una fase drammatica dal punto di vista del riscaldamento globale, già nel 2070 secondo i dati il 5% delle coste italiane verrà sommerso, e in cui la catastrofe ambientale è ormai annunciata”.