Il maglificio di Quindici continua a produrre mascherine. “Un bel messaggio anche contro la criminalità organizzata”

0
324

Alfredo Picariello – Rinasce il maglificio di Quindici, si riaccende la lotta alla criminalità organizzata. Perché le mascherine anti-covid che si stanno producendo nel centro al confine tra Avellino e Napoli, sono anche, e soprattutto, un simbolo, il simbolo della vittoria dello Stato sulla camorra. Perché quei dispostivi si stanno realizzando in un bene, una mega villa, che tanti anni fa apparteneva al clan Graziano, ai boss. Da quella casa partivano ordini di morte, spari, assassini, attentati.

Non si sentono più gli echi delle pallottole, adesso: ma si ode il bellissimo rumore di macchine da cucire. Se ne producono, di mascherine, circa 800 al giorno. Ci lavorano tre sarte ed un’altra persona addetta ai ricami. Il Forum dei Giovani della Campania ne ha ordinate 1.500 per distribuirle ai vari Forum sul terriorio e non solo. “Si tratta – afferma il presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio – di una bella iniziativa del Forum dei Giovani, ma anche del Parco del Partenio e della Fondazione Polis, la Fondazione della Regione Campania che lavora sui beni confiscati alla camorra”.

“Abbiamo deciso di dare questo sostegno al maglificio di Quindici che ha così potuto riaprire e fare le mascherine che saranno donate alle forze dell’ordine, alle associazioni giovanili, a tutti coloro che si sono impegnati e che si impegnano sempre più per uscire fuori da questa terribile emergenza sanitaria, da questa pandemia, contro cui abbiamo combattutto con forza. Un grande plauso soprattutto alla popolazione campana che oggi mi sento di ringraziare, ma sono stati molto importanti anche il rigore e la serietà da parte della Regione”.

“Ma occorre ricordare – aggiunge D’Amelio – che non ne siamo fuori, ogni tanto abbiamo un cluster che si apre e quindi le mascherine sono uno strumento efficace ed utile che dobbiamo utilizzare ancora per lungo tempo e dobbiamo fare in modo che questo maglificio sia un punto riferimento e che possa ripartire, dopo essere stato confiscato alla criminalità organizzata. Questo è un messaggio importante perché le istituzioni si sono messe insieme. Anche Fondazione con il Sud ha seguito questo percorso e quindi lavoriamo nella direzione di valorizzazione di questa villa, il maglificio deve diventare punto di riferimento non solo per la produzione”.

“In questa legislatura, abbiamo lavorato molto con la commissione anticamorra, mettendo risorse e puntando alla valorizzazione dei beni confiscati. In questo senso, siamo diventati un punto di riferimento anche a livello nazionale. L’esperienza campana vuol essere replicata da tutte le altre regioni, lo dico da coordinatrice dei consigli regionali d’Italia. Quindi, dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Ringraziamo naturalmente anche l’associazione “Libera”. Se le istituzioni non arrivano in tempo, in questo periodo di emergenza la camorra può di nuovo allungare i propri tentacoli. Anche dal Forum dei giovani arriva un bel messaggio, dobbiamo ripartire dalle nuove generazioni per infondere i valori della trasparenza e della legalità”.