Roma – I test al carbonio14 e le analisi del Dna hanno confermato: i resti ritrovati in un antico cimitero di Porto Ercole, in Toscana, appartengono al pittore Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio. Lo rivela l’agenzia Asca che annuncia la scoperta fatta da universitari e ricercatori italiani e presentata oggi a Ravenna.
Dopo oltre un anno di studi sui resti prelevati dall’ossario di nell’antico cimitero di San Sebastiano, a Porto Ercole, “… il team di ricercatori possono affermare che le ossa ritrovate appartengono a Michelangelo Merisi con una probabilità dell’85%”, ha spiegato il Comitato in una nota.
Il Caravaggio, deceduto presumibilmente di malaria nella regione della Maremma nel 1610, fu seppellito nel piccolo cimitero di San Sebastiano e nel 1956 i suoi resti vennero spostati nella cripta della Chiesa.
L’obiettivo, naturalmente, quello di offrire una ”degna sepoltura” a Michelangelo Merisi, il cui genio ha rivoluzionato la storia dell’arte.
Le ricerche sono state coordinate dal professore di antropologia Giorgio Grupponi, dell’Universita’ di Bologna.
Redazione Irpinia
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