“Queste le parole con cui Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, lancia il Convegno che si terrà presso l’Aula Magna della Casa Circondariale di Avellino il prossimo 25 giugno alle ore 15.30 il cui titolo è: “Sorveglianza dinamica, Patti di responsabilità, Volontariato e Territorio: Il carcere Possibile”. “Il futuro ci consegna una prospettiva di 70mila detenuti, l’apertura di nuovi penitenziari e l’attivazione di nuovi padiglioni detentivi – sottolinea Sarno – mentre l’organico della polizia penitenziaria resterà drammaticamente fermo al di sotto delle 40mila unità. In questo quadro d’insieme abbiamo scelto la via della responsabilità e del dialogo piuttosto che la strada della demagogia e dello scontro. Ovviamente verificheremo momento per momento le garanzie di operatività e di sostenibilità del nuovo progetto di sorveglianza dinamica che potrebbe interessare circa 21mila detenuti, come annunciato dal Ministro Severino. Da anni sosteniamo che l’attivazione di circuiti differenziati avrebbe potuto favorire soluzioni gestionali. Il progetto del Pres. Tamburino ci pare vada in quella direzione, per questo cercheremo di dare il nostro contributo di idee ed esperienze. Resta fermo– continua il Segretario Generale della UIL Penitenziari – che il progetto avrà qualche chance di successo solo attraverso un piano di deresponsabilizzazione del personale impegnato nelle frontiere penitenziarie, una efficiente automazione delle sezioni e l’installazione di strumentazione che consenta la sorveglianza di ambienti e persone a distanza. L’ottimizzazione dell’impiego delle risorse umane è anche un nostro obiettivo dichiarato, purtroppo le tante, troppe unità di polizia penitenziaria impiegate nei palazzi del potere (circa 3500) continuano a stridere con le migliori, ma solo dichiarate, intenzioni del Ministro e del Capo Dipartimento . Nel nuovo padiglione della Casa Circondariale di Avellino, attivato da qualche giorno ( 16 maggio), è già in corso il nuovo modello di sorveglianza dinamica. Ci è sembrato naturale, quindi, individuare il penitenziario irpino quale sede del Convegno, che vedrà la partecipazione di qualificatissimi ed autorevolissimi relatori tra i quali il Direttore della Caritas di Avellino Mele, il Provveditore Regionale Contestabile, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli Esposito, il Procuratore Capo del Tribunale di Avellino Di Popolo, l’On. Guglielmo Vaccaro, il Vice Capo del DAP Pagano ed il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo De Stefano. Cenni di saluto saranno portati dal Direttore della Casa Circondariale di Avellino Mallardo, dal Direttore dell’UEPE di Avellino De Gruttola, dal Sindaco e dal Presidente della provincia di Avellino Galasso e Sibilia e dal Vescovo di Avellino Mons. Marino. Ci confronteremo su aspetti qualificanti di una nuova cultura della pena e delle sue concrete applicazioni, ma sarà anche una opportunità per ricordare come gli operatori penitenziari di Avellino abbiano sempre mostrato grande disponibilità, competenza e professionalità di fronte a progetti innovativi. E’ stato così nel passato quando l’istituto di Contrada Sant’Oronzo fu un avamposto delle cosiddette “Aree omogenee” (che contribuirono significativamente a sconfiggere il terrorismo) senza dimenticare che Bellizzi Irpino è stato uno tra i primi istituti penitenziari italiani ad organizzarsi con un Nucleo Operativo Provinciale per garantire il servizio di traduzioni dei detenuti rilevato dall’Arma dei Carabinieri. Per questo – chiosa SARNO — siamo certi che anche questa ulteriore sfida sarà vinta dai nostri colleghi di Avellino. Intendiamo volare alto per dimostrare che si può “
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