«Non è il terremoto a fare i morti, ma i palazzi mal costruiti». Così il Capo della Protezione Civile, prefetto Fabio Ciciliano, oggi pomeriggio ad Avellino, dove ha partecipato a un vertice in Prefettura con il Centro di Coordinamento dei Soccorsi (CCS). A presiedere il summit il prefetto Rossana Riflesso. In collegamento anche la Prefettura di Benevento. Parole rassicuranti quelle del prefetto Ciciliano, anche se la paura, soprattutto nei comuni epicentro dei recenti sismi, resta alta. Sono stati allestiti alcuni centri di accoglienza in via precauzionale, anche se – al momento – sono pochissime le persone che ne hanno usufruito. Oggi è stata una giornata senza scosse, a differenza delle due precedenti, in cui si sono registrati undici eventi sismici, due dei quali di maggiore intensità. Al tavolo in Prefettura hanno partecipato in videoconferenza anche i sindaci irpini.
«Un tavolo per capire le problematiche che, in realtà, non sembrano esserci state – ha spiegato Ciciliano –. C’è preoccupazione, ma è normale in situazioni come questa, perché la memoria torna subito al 1980. L’Irpinia è un territorio che ha già vissuto momenti di grande impatto. Tuttavia, il quadro che ne emerge è buono. Abbiamo condiviso con i sindaci il percorso per restare vicini alle comunità, prestando particolare attenzione agli edifici scolastici e pubblici. In due comuni si sono registrati danni ai municipi, ma è già in moto la macchina per garantire la continuità amministrativa di questi enti locali».
«Non ci sono state richieste particolari – ha aggiunto – ma è stato un momento di condivisione. Sono state allestite aree di accoglienza per dare ospitalità ai cittadini che hanno paura di restare in casa, ma al momento sono quasi del tutto vuote. Alcune saranno mantenute nei prossimi giorni, altre verranno dismesse».
Scuole chiuse e attività sportive e culturali sospese in molti comuni, a eccezione di Cassano Irpino, Calitri e Torella dei Lombardi, dove gli istituti resteranno regolarmente aperti. «Il sindaco che non vuole chiudere la scuola – ha commentato Ciciliano – deve assumersi l’onere della sua responsabilità. Il sindaco è infatti anche autorità locale di Protezione Civile e deve agire come tale: se la scuola deve essere chiusa per verifiche tecniche è giusto farlo, ma se non ha subito danni evidentemente tenerla chiusa ha un significato molto parziale».
Infine una riflessione più ampia: «I terremoti non si possono prevedere; qui siamo in zona sismica, come tutta la catena appenninica, ma si possono affrontare con consapevolezza. I Comuni, i sindaci e le comunità devono adottare procedure di sicurezza e prevenzione, e assicurarsi che le strutture siano costruite secondo le norme antisismiche. La Campania dispone di un sistema di Protezione Civile molto avanzato. Il terremoto del 1980 ci ha insegnato molto – ha concluso Ciciliano – ma è fondamentale aggiornare costantemente i piani di Protezione Civile e di evacuazione».
