Il cannibale di Salerno ad Avellino, esplode la protesta: “No all’invasione di internati sociopatici”

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La notizia del possibile trasferimento in Irpinia di Lino Renzi, il cannibale di Salerno che due anni fa picchiò fino ad uccidere la madre di 73 anni per poi mutilare il corpo della povera malcapitata e mangiarne i resti, ha messo in allarme i cittadini di San Nicola Baronia, comune nel quale insiste una delle 2 Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems) in Campania (l’altra è a Calvi Risorta, a Caserta, ndr).

A manifestare contrarietà rispetto alla vicenda è Antonio Capodilupo, già candidato sindaco alle comunali del 2009 a San Nicola.

In una nota, Capodilupo spiega: “Se fosse vero, per la nostra piccola comunità sarebbe un incubo dai risvolti cinematografici dell’horror. Immaginate questo pregiudicato in giro nei nostri vicoli? Potrei dire che in tempi non sospetti avevo messo in guardia l’amministrazione comunale, magra soddisfazione a questo punto se penso che la cittadinanza è rimasta indifferente”.

La nota continua: “Ora che il pericolo di essere invasi da internati socialmente pericolosi è attuale e reale, ci sarebbe bisogno di uno scatto di orgoglio civico. Non si vuole far politica sfruttando le paure dei cittadini ma soltanto suscitare un pacato dibattito intorno a questioni vitali per la convivenza civile. Non facciamo di San Nicola una carta sporca di cui nessuno se ne importa”, conclude Capodilupo.

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