IIA, fumata bianca dal Mise: ecco la cordata pubblica

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Ex Irisbus, c’è la cordata pubblica. Invitalia, Leonardo e Bus Italia saranno della partita ed entreranno nel capitale di Industria Italiana. Stavolta è bianca la fumata che si leva dal Mise, anche se fa discutere, e preoccupare, l’assenza dell’amministratore delegato di IIA Stefano Del Rosso rappresentato al tavolo ministeriale da un suo consulente.

“Siamo vicini alla svolta dopo tanti anni”. Ottimista al termine del vertice al Mise sul futuro dell’ex Irisbus e del progetto IIA il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera. Al suo fianco il responsabile Industria Ugl Metalmeccanici Avellino Michele Abruzzese.

Per Spera “l’impegno pubblico è fondamentale per il rilancio delle due fabbriche per la produzione di autobus in Italia ovvero per gli stabilimenti di Flumeri in provincia di Avellino e Bologna”.

Al Mise erano presenti anche il vice capo di gabinetto Sorial, il sottosegretario Crippa, insieme ai vertici di Invitalia, Ferrovie dello Stato e Leonardo. “L’auspico è che, dopo le promesse di oggi da parte dei vertici di Invitalia, Ferrovie dello Stato e Leonardo, in merito al loro ingresso nella nuova compagine societaria di Industria Italiana Autobus, l’assemblea dei soci di IIA non prenda iniziative divergenti da quanto è stato detto al Mise con il governo”, aggiungono i segretari Ugl.

Cauto ottimismo anche dal fronte Cgil. “E’ il primo passo concreto verso la realizzazione del polo pubblico di produzione di autobus che la Fiom ha proposto dall’inizio della vertenza. Questo obiettivo è stato raggiunto con un ruolo importante del Governo. A tenere in sospeso l’evoluzione positiva è l’assenza dal tavolo dell’Ad, sostituito da un consulente dell’azienda”.

In una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil, Bruno Papignani, segretario generale Fiom-Cgil Emilia Romagna, e Giuseppe Morsa, segretario generale Fiom-Cgil Avellino non nascondono più di una perplessità per l’assenza di Del Rosso. “Non vorremmo che la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, grazie alla quale siamo giunti fin qui, fosse vanificata con la decisione della proprietà di far saltare tutto. Abbiamo faticato quattro anni per arrivare alla soluzione di una partecipazione pubblica per il rilancio di Industria Italiana Autobus”.

“Oggi dovrebbe esserci l’inizio di una stagione nuova, con l’apertura di un confronto, che vorremmo si concentrasse a breve sul piano finanziario utile agli investimenti, industriale e occupazionale. E’ ora che la produzione degli autobus non sia più in Turchia ma in Italia. Il Governo, Invitalia e Busitalia hanno garantito che entro domani Industria Italiana Autobus avrà le risorse economiche utili a pagare gli stipendi”.

Nella giornata di domani una delegazione da Bologna e Flumeri sarà presente all’assemblea dei soci e il governo informerà dell’evoluzione in tempo reale. Dopo questo passaggio dovrebbe aprirsi una nuova fase, finalmente produttiva sull’asse Flumeri-Bologna.