Un’interpellanza parlamentare a firma dei deputati dem Benamati, Carla Cantone, Critelli, De Maria, Rizzo Nervo, Enrico Borghi sulla questione Industria Italiana Autobus, rivolta al vicepremier Luigi Di Maio in qualità di ministro della Sviluppo economico e ministro del Lavoro e politiche sociali per chiedere lo stato dell’arte, gli aggiornamenti su una realtà che vede coinvolti 444 lavoratori (290 a Flumeri e 154 a Bologna).
“Abbiamo mantenuto le promesse fatte ai lavoratori” dice il ministro “IIA non è fallita – spiega – e lo Stato si è assunto le sue responsabilità entrando con una quota del 50% di cui 20% Leonardo e 29,95% a Invitalia”. Altro 20% rimane alla turca Karsan e poi c’è da trovare il quarto socio industriale (29,95%).
Ribadito, dunque, alla Camera quanto già emerso dall’assemblea straordinaria di IIA lo scorso 29 gennaio a Roma : a conclusione della quale l’azienda è stata dotata di un assetto patrimoniale ed industriale compatibile con le aspettative di sviluppo alla base del suo rilancio produttivo e occupazionale.
Di Maio, dopo aver ricordato l’excursus della vicende partita nel 2015, ha sottolineato che: “Industria Italiana Autobus può ora implementare il piano industriale, di recente elaborato e condiviso dagli attuali soci, anzitutto al fine di garantire una risposta industriale e occupazionale ad un importante settore del sistema produttivo italiano: l’Italia riprenderà a produrre autobus“.