Iannaccone apre ad UdC e Scelta Civica: “Resterò in campo per ricostruire il centrosinistra”

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«Non credo di aver perso le elezioni, ma di non aver partecipato. Un problema di salute, purtroppo, mi ha impedito di completare una campagna elettorale, già compromessa a causa di un vero e proprio terrorismo mediatico. Nonostante gli attacchi, però, siamo riusciti ad eleggere un consigliere regionale in Regione ed essere determinanti nella vittoria di De Luca». Arturo Iannaccone, candidato al Consiglio regionale, commenta il risultato ottenuto dalla compagine Campania in Rete, facendo intravedere una possibile intesa con Scelta Civica, Centro Democratico ed Unione di Centro.

Il risultato di Iannaccone non è tra i migliori. E’ finito questo progetto?

«A causa di un episodio inaspettato, ho dovuto bloccare il tour elettorale. Non impegnandomi, pertanto, non sono riuscito a rendere partecipi tutti i riferimenti locali, raccogliendo soltanto qualche amico. Il dato elettorale, registrato in Irpinia, quindi, non corrisponde alla forza reale di Campania in Rete. Questo partito, inoltre, si è dovuto confrontare con una campagna mediatica, tesa a distruggerci. Superando le difficoltà, però, siamo riusciti lo stesso ad essere determinanti per la vittoria del centrosinistra. Questa esperienza non è al punto di arrivo ma a quello di partenza».

Quale sarà il ruolo di Campania in Rete a Palazzo Santa Lucia?

 «La domanda è prematura. All’inizio della prossima settimana, ci incontreremo con il consigliere regionale eletto per capire le reali prospettive di questo progetto e soprattutto stabilire una strategia unica per presentarci alle amministrative del prossimo anno, valutando il reale contributo del soggetto politico nel prossimo governo regionale. Avremo un confronto con il sindaco di Salerno per capire come procedere su quei punti del programma, dove è nata l’intesa. La posizione di Campania in Rete resta aperta al confronto. A differenza dei consiglieri uscenti del centrodestra, bocciati all’unanimità a causa della poca attenzione di Caldoro nei confronti delle aree interne, saremo più vicini ed attenti ai bisogni delle comunità».

Caldoro, quindi, non ha badato agli interessi delle aree interne…

 «La mancata elezione di tutti consiglieri della precedente maggioranza vale più di mille parole. Il meccanismo elettorale è complesso, ma questo non giustifica tale insuccesso. L’ex sindaco di Santa Maria a Vico, che ci rappresenterà in Consiglio, quindi, non farà il turista, ma cercherà di tutelare  le istanze di Campania in Rete, anche quelli di chi non ha propri onorevoli. Questo non significa chiedere un assessorato, ma avere un peso in termini di proposta. Le aree interne non devono essere più depotenziate e sottovalutate. L’accordo con De Luca prevede che le province che non sono riuscite ad eleggere un onorevole avranno un ruolo all’interno degli enti sovracomunali».

Avrete un ruolo negli enti sovracomunali?

«La vittoria di De Luca non è stata ottenuta soltanto grazie al lavoro degli eletti, ma da tutti coloro che pur  ottenendo un risultato non sono stati gratificati dall’elezione. Per tale ragione, sono certo che saremo protagonisti, come già sta accadendo al Comune di Avellino».

A proposito di Palazzo di Città, Foti esce indebolito da queste regionali?

 «Le elezioni non avranno alcuna ricaduta sulla stabilità dell’Amministrazione Comunale. Il centrosinistra esce più compatto da questa tornata elettorale. L’obiettivo di Campania in Rete è rafforzare il sindaco e non depotenziarlo».

Avete mai pensato di entrare a far parte del Partito Democratico?

 «Non vogliamo essere assorbiti da Pd, siamo una forza alleata con un’autonomia ed un’identità. Questo è un progetto per l’Irpinia, teso alla risoluzione dei problemi e non alla conquista di una leadership. Al momento non possiamo parlare di alleanze particolari, ma intendiamo ampliare una rete di persone che si adoperano per la collettività, creando un polo moderato aperto alla società civile. Per tale ragione, vogliamo aprire un confronto con Scelta Civica, Centro Democratico ed Unione di Centro per creare la vera alternativa all’interno del centrosinistra di Renzi. I demitiani, però, devono risolvere prima la questione sull’area popolare, riconsiderando la posizione di Alfano, ormai sempre più vicino a Silvio Berlusconi».

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