“Ho estratto i miei figli morti dalle macerie”: la tragedia di una famiglia irpina ad Amatrice

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Ancora provvisorio il bilancio delle vittime del tragico terremoto che ha colpito il Centro Italia e in particolare le zone di Amatrice, dove si contano 233 morti. Tra questi, purtroppo, anche una famiglia di origini irpine, secondo quanto riporta il quotidiano online “Il Caudino”.

Le vittime sarebbero i due fratelli Anna e Franco Grossi, poco più che ventenni, e la nonna Anna Grasso, originaria di Roccabascerana, che si è trasferita nel comune laziale dopo aver sposato un uomo di San Martino Valle Caudina.

“Ho tirato fuori dalle macerie prima la mia ex moglie, ferita ma viva, poi, un po’ alla volta, scavando con le mani e con l’aiuto del mio cane ho travato mia figlia Anna, 21 anni, e mio figlio Franco, 23 anni, ma per loro non c’era più nulla da fare”: questo il drammatico racconto di Carlo Grossi, infermiere dell’Ares 118 in servizio all’ospedale Grifoni di Amatrice dal 1981 che ha tirato fuori dalla macerie la propria famiglia originaria di Roccabascerana.

Di quella casa ad Amatrice, al civico 56 di via Madonna della Porta, non resta praticamente più nulla, Carlo, nella sua carriera con il 118 ne ha viste tante e ora, nonostante abbia perso i suoi due figli, continua a fornire aiuti a tutto il paese.

Grande il cordoglio espresso dalla comunità caudina nei confronti della tragedia. Solo una delle tante storie di vite e famiglie spezzate. Per la giornata di oggi Palazzo Chigi ha proclamato il lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici di tutta Italia.

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