Grottaminarda – Per tutelare la coltivazione e la vendita del pomodorino di collina, i coltivatori della Valle dell’Ufita e del Miscano sono scesi in strada. Una manifestazione di protesta per far sentire il loro malumore scaturito dalla decisione delle aziende trasformatrici del prodotto, di acquistare il pomodorino di collina ad 11 centesimi al chilo con una riduzione, a dire dei coltivatori, del 50%. Un prezzo che non coprirebbe neppure il costo della manodopera per la raccolta, come hanno denunciato i braccianti agricoli. Ed è in segno di protesta che gli agricoltori, alla guida di circa trecento trattori, dalle prime ore del giorno, hanno occupato, con tre presidi, la Strada Statale 90 delle Puglie e si dicono pronti a bloccare anche l’A/16. Intanto, per impedire l’invasione dell’autostrada, la Polstrada del Comandante Alessandro Salzano, i Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino guidati dal Capitano Gianluca Piasentin e gli Agenti del Commissariato di Polizia di Gaetano Frongillo hanno “sbarrato” l’ingresso all’altezza del casello di Grottaminarda: uno spiegamento di risorse umane necessarie al fine di tutelare e di garantire la regolare circolazione sull’arteria autostradale, punto cardine tra l’Ufita ed il Foggiano. Ma ritorniamo alla protesta: una mobilitazione, quella degli agricoltori, scaturita dall’ennesima “fumata nera” in merito all’S.O.S. lanciato alla Regione Campania sulla produzione di uno dei prodotti tipici della nostra terra: “pomo della discordia”, dunque, il costo ‘sotto zero’ e la ricaduta che la proposta delle aziende di trasformazione del prodotto potrebbe avere sull’economia irpina e non solo. E la marcia dei trattori prosegue…
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