Giunta, D’Ercole contro Montemarano: ”Ha creato solo guasti”

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Regione: è tempo di bilanci per le nuove nomine che saranno ufficializzate domani a Palazzo Santa Lucia. Momenti di riflessione dopo le ultime importanti proclamazioni che hanno visto l’ingresso in Giunta di tre irpini -D’Amelio, De Luca e Montemarano- a compimento della squadra complessiva locale che conta attualmente anche tre presenze in Consiglio, tre presidenze e un coordinamento di gruppo. Cifre importanti per l’Irpinia dei big che lasciano presagire la possibilità di un’azione di rappresentanza territoriale alquanto significativa. E, in attesa delle ultime designazioni (Commissioni, Ufficio di presidenza, Revisore dei Conti…), che saranno al vaglio della riunione di Consiglio di oggi, il nuovo capogruppo regionale di Alleanza Nazionale -presidente di gruppo come gli altri due irpini Sena, Margherita, e Sibilia, Forza Italia- alla vigilia dell’insediamento, incontra la stampa per dichiarare i suoi propositi e le sue impressioni, nella speranza “dell’inizio di un quinquennio positivo, nonostante la vittoria del centrosinistra”. Un neo esecutivo, quello regionale, a suo giudizio frutto naturale di compromessi e patteggiamenti ma che “non tiene conto della logica delle esigenze e delle competenze, quanto piuttosto della spartizione partitica”. “Soprattutto – continua il leader di An- mi colpisce la nomina dell’assessore alla Sanità enfatizzato come terzo irpino in Giunta – Angelo Montemarano, nativo di Torella dei Lombardi ma vissuto a Napoli, ndr – Irpino solo per il legame con De Mita. Napoletano per i disastri nella sanità. In particolare, mi preoccupa la sua prima dichiarazione subito dopo la nomina relativa al miglioramento dei conti dopo il 2001: conti che sono invece notevolmente peggiorati proprio a partire da questa data”. Per D’Ercole, ciò che incide sugli equilibri, non sono tanto i numeri. Quanto le deleghe assegnate, in termini di qualità e di importanza. Come nel caso Ds, che vede inglobati sotto un unico nome, quello di Cozzolino, due importanti assessorati: Agricoltura e Attività Produttive (“Bassolino è riuscito ad ottenere un grande recupero”, sottolinea il capogruppo regionale di An). O quello Margherita, con l’assegnazione della Sanità a Montemarano. Mentre l’onorevole De Luca, a suo giudizio “poteva aspirare a deleghe migliori. I Lavori pubblici non rivestono un ruolo importante in Regione. Anche qui sono entrate in gioco preferenze demitiane”. Parole poco tenere anche su lady Mastella: “Una nomina inadeguata, quella della presidenza del Consiglio, che doveva invece essere legittimata dal basso. Una forma di nepotismo priva di attrazione politica”. Sul fronte Cdl “Occorre un efficace ammagliamento in termini di riunioni pre-consiliari, soprattutto in vista di quel ‘partito unico’ ancora in discussione ma che necessita di verificare la sua praticabilità sul campo”. Ma con otto presenze tra Consiglio e Giunta e tre capigruppo, nonostante la prevalenza dell’asse Bassolino-De Mita, un fatto positivo c’è per il leader di An, che ha fatto di ‘Più Irpinia in Campania’ il suo slogan elettorale: “Una maggiore attenzione verso le aree interne: soprattutto Alleanza Nazionale ha inteso affidare ad un rappresentante di queste zone la guida del proprio gruppo”. Per questo, esistono già proposte di legge da parte del partito finiano. In cantiere, iniziative su Sviluppo, Attività Produttive e Lavoro. (Antonietta Miceli)

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