Giordano: “Grazie al Pd, Avellino ruolo guida aree interne”

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Avellino – “La decisione del Commissario Cinzia Guercio di non sottoscrivere il ricorso del Comune al TAR pone per il Partito Democratico un indubbio problema politico nel rapporto con la città. L’apparenza sembra essere quella di una forza che con la decisione dell’ex sindaco di dimettersi ha abbandonato a se stesso il capoluogo. Ed invece, oggi come oggi, se Avellino potrà rivendicare un ruolo di guida nelle zone interne, lo si deve proprio al centrosinistra, a chi nel PD e nella passata amministrazione si è battuto per il riconoscimento dell’Area Vasta”. Così in una nota Nicola Giordano, già assessore nell’amministrazione comunale uscente ad Avellino.

“Questo risultato – continua – per rimanere in tema di esempi storici, oggi ha il medesimo valore del tracciato autostradale fatto dirigere per la città, dal momento che il riconoscimento dell’Area vasta di Avellino ci consentirà di ottenere dalla Regione, dal Governo, dalla Unione Europea, una considerazione persino maggiore di quella che la città può vantare come capoluogo della provincia. Ma le opportunità vanno sfruttate, servono, come tutti dicono, i contenuti prima che i contenitori. Il centrosinistra deve ricostruire la sua classe dirigente partendo da un rinnovato rapporto con gli elettori, i cittadini. E’ innegabile la necessità di tracciare un bilancio del lavoro svolto sino ad ora: il PD deve difendere e valorizzare i buoni risultati ottenuti, così come è fondamentale mettere da parte vecchie logiche, la tentazione di sciocche furbizie. Se è vero che il segretario del partito, Pierluigi Bersani ha scelto di legittimare la sua candidatura attraverso le primarie, che pure secondo lo statuto non erano necessarie per scegliere il candidato premier, non vorrei che oggi qualcuno immaginasse di individuare il candidato sindaco di Avellino, calandone il nome dall’alto, soffiando un nome più che un altro. Sarebbe la scelta peggiore, meglio il miglior modo per perdere prima ancora di iniziare a combattere. La nostra strada è in salita. Dobbiamo rimettere in marcia il popolo avellinese del centrosinistra, farlo riappassionare, partecipare alle scelte che coinvolgono il futuro di Avellino. Servono le primarie, metodo di buona politica e di vera apertura alle energie migliori che oggi la città può esprimere. Dopo il fallimento delle primarie napoletane e gli esempi negativi arrivati da altre piazze in Campania, il centrosinistra avellinese non deve sprecare questa opportunità: la sfida è aprirsi alla città, permettere un reale ingresso della società civile nella vita pubblica, non compiacere una parte della vecchia classe dirigente”.

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