Non è andato affatto giù a Gigi D’Alessio l’articolo pubblicato da ‘L’Espresso’, nel quale si legge che – dopo aver subito un furto di gioielli il 4 giugno – il cantante si è rivolto ai servizi segreti. Il titolo dell’articolo è ‘Per Gigi si muovono le spie’ e, per quanto bizzarra possa sembrare la notizia, ‘L’Espresso’ cita un anonimo come fonte della ‘soffiata’, descrivendo come il cantante vanti “insospettabili fan ai piani alti dell’Aisi, l’agenzia informazione e sicurezza interna, guidata da un anno e mezzo dal napoletano Arturo Esposito, pezzo grosso dei servizi probabilmente innamorato del sound neomelodico” si legge sul sito. Un’accusa a cui D’Alessio ha subito risposto personalmente su Facebook: “È con grande disappunto che leggo l’articolo pubblicato stamane dall’Espresso – scrive D’Alessio – in cui si fa riferimento al furto che ho subito nella scorsa estate nella mia abitazione, a seguito del quale avrei coinvolto i Servizi Segreti per le dovute indagini”. “Vorrei precisare che dopo il furto – continua il cantante – ho presentato regolare denuncia alla stazione dei Carabinieri della zona competente, come qualsiasi cittadino, e che il mio compito si è limitato a questo!!! Successivamente sono stato convocato dai Carabinieri per riconoscere UNO SOLO degli oggetti a me sottratti, che a seguito delle loro indagini avrebbero recuperato. Non mi è dato sapere quali mezzi utilizzino le forze dell’ordine nel corso delle loro attività. Non ho mai fatto richieste integrative oltre la mia denuncia di furto. Credo che se oltre al danno io debba subire anche la beffa, mi pare davvero troppo. Ho voluto scrivere queste cose di mio pugno, per chiarire definitivamente la realtà dei fatti e non quella raccontata dalla stampa”. “E come si dice dalle mie parti – conclude infine Gigi – CORNUTO E MAZZIATO”.funweek.it
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