Gesualdo tra manifestazioni e gastronomia attende il secolare “volo dell’angelo”, manifestazione in programma per domenica 26 agosto alle ore 12:30 e alle ore 21:30. Nicola, il bambino angelo già scelto in precedenti selezioni, legato ad una altezza di circa 25 metri tramite un gancio di sicurezza scorrevole su una fune d’acciaio, percorrerà un tragitto di circa 100 metri con una sosta centrale e dall’alto si librerà sul sottostante diavolo. La tradizione racconta di un’altra tragica storia quando quella corda d’acciaio fu donata, agli inizi del XX° secolo, da un gruppo di emigranti gesualdini a lavoro su un mercantile statunitense attraccato nel porto di Napoli, per sostituire quella fune di canapa che si era rotta l’anno prima causando la caduta dell’angelo miracolosamente salvatosi, proprio sotto gli occhi della statua del santo. Lo scenario è magico e incantevole. L’angelo, secondo lo schema coreografico tradizionale, inizierà il suo volo e il suo colloquio prima con il Santo e il suo popolo: “Oh glorioso San Vincenzo Ferreri, io dall’alto vengo e ti saluto, mi rallegro con te del grande onore che oggi ti rende questo popolo festante”, e poi agitando il suo dardo con il diavolo: “a dispetto di Satana e di tutto l’inferno”. E il diavolo non si fa attendere, sbuca dalla terra e… “di Satana? Di tutto l’Inferno? Quale esile fiato fa cenno al mio nome? Al mio Regno? Tu! Chi sei tu, o miserabile uccello dalle ali mozzate che pigolando vai su questa mia terra? – Io sono un angelo del cielo! -Un angelo? Ah ah ah ah ah… un angelo! Piccolo verme trasformato in uccello”. Lo scontro entra inesorabilmente nel vivo, diventa cruento ed avvincente e continua per circa mezz’ora fino a quando ….fulmini, saette, ecc. ecc. ecc. La manifestazione si conclude, momentaneamente, con la vittoria dell’Angelo sul diavolo che inutilmente fa vanto della sua potenza, che scaturisce dall’asservimento e dallo stravolgimento delle regole sociali: “Sono io, io che armo la mano della violenza”… per riprendere, dopo il pranzo, con la processione che parte dalla chiesa Madre per seguire un percorso ben preciso che attraversa tutto il paese, con in testa a tutti l’Angelo Vincitore che annunzia il passaggio del Santo. A tarda sera la processione rientra e si conclude con una messa solenne, celebrata sul sagrato della Chiesa del Rosario sovrastante la folla nella piccola piazza. C’è la benedizione dell’Angelo che ripercorrendo a ritroso il percorso mattutino, rientra al cielo: “Benedico le vostre case, le vostre campagne e i vostri figli lontani da Gesualdo per motivi di lavoro”.
Redazione Irpinia
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