Gengaro accoglie Misiani e ammette: “Per il Pd campagna elettorale da separati in casa”

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“È stata una campagna da separati in casa nel Partito Democratico in Irpinia”. Lo ammette lo stesso Antonio Gengaro alla vigilia del silenzio elettorale. Del resto, al netto della visita della segretaria nazionale Elly Schlein, non si è visto un evento comune con tutti e quattro i candidati irpini dei democrat. “Sono stato tra la gente e dalla mia ho la coerenza di chi è stato sempre dalla stessa parte” ci tiene però a precisare l’ex candidato sindaco, che ha voluto ringraziare il figlio Francesco grazie al quale “è diventato social”.

Poi però prova a dribblare le polemiche, in particolare gli strali lanciati da Maurizio Petracca che ha parlato di “ricostruzione del Pd dopo il voto”, ma Gengaro tiene lo sgurado puntato sul voto: “Non è il momento di parlare del partito e non mi sembra opportuno farlo durante questo mese. Ora ci sono le regionali e bisogna pensare solo alla vittoria. Però, a volte, si agisce divisi e probabilmente alla fine si colpisce uniti. Queste nostre sensibilità saranno fiumi che portano acqua allo stesso mare. Siamo tutti in campagna elettorale per sostenere Roberto Fico e per sostenere il Partito Democratico”.

Da qui l’appello al voto: “Abbiamo cercato di proporre idee al popolo irpino. Si voti il Pd, Roberto Fico e me: la mia città e la provincia sanno dove trovarmi, sono persona coerente, sempre dalla stessa parte. Tutti i voltagabbana, gli opportunisti, i trasformisti stanno col centrodestra. La città di Avellino, soprattutto, faccia una riflessione su questo e dia il voto a chi è degno di rappresentare l’eredità di Guido Dorso in questa città”.

In città, al fianco di Gengaro, anche il senatore Antonio Misiani, ex commissario regionale dei dem campani. “Quando ci sono le preferenze è anche normale che i singoli candidati vadano a fare voti e a raccogliere consensi casa per casa, fa parte delle regole del gioco. Importante è che il Pd, anche in Irpinia, abbia messo in campo una squadra plurale, molto forte, molto rappresentativa. È una squadra che ha la potenzialità di eleggere un consigliere del Pd, in una sfida che ha straordinaria valenza nazionale. Il 23 e 24 novembre la Campania è la regione più importante dove si va a votare e dalla Campania, dal Mezzogiorno, deve arrivare un segnale forte di sfratto nei confronti del governo Meloni, che è l’esecutivo più antimeridionalista da molti anni a questa parte. I parlamentari di destra hanno una faccia tosta a venire in questa regione dopo aver votato in Parlamento per l’autonomia differenziata e per il definanziamento della sanità pubblica. La destra ha fatto male al Sud e alla Campania.”