Gargani: “Mi candido alla presidenza della Regione e resto nel PdL”

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Avellino – Fuori dalla rosa delle candidature, ma non fuori dal panorama politico che conta. Giuseppe Gargani, europarlamentare azzurro, ha rotto gli indugi comunicando una decisione forse inattesa culminata con il lungo applauso di una gremita sala dell’Hotel de la Ville di Avellino: la candidatura alla presidenza del Consiglio regionale della Campania. “Bisogna estromettere i nemici della nostra regione – ha spiegato – perché il territorio ha bisogno di amore ed io voglio dare il mio contributo potenziando l’asse Europa-Napoli, già forte rispetto a quello Europa-Roma”. Un legame teso a recuperare e risanare le disfatte della classe dirigente al governo accusata di esser stata incapace di rappresentare adeguatamente il territorio, disperdendo fondi europei destinati a contrastare l’emergenza rifiuti. “A Bruxelles c’è il 70 per cento dei finanziamenti che Bassolino non ha saputo utilizzare per uscire dalla crisi. La Campania è ormai lo scandalo di tutta Europa. Purtroppo la paralisi e l’immobilismo che attraversa la politica regionale non fanno altro che danneggiare la nostra immagine. Forse, nessuno ha capito un passaggio fondamentale: senza Europa non si va da nessuna parte”. Beneplacito giunto anche dal leader del Partito delle Libertà Silvio Berlusconi. “Ho parlato con lui ed ho avuto un buon riscontro. La mia è una proposta forte che spero venga accolta da tutto il partito. Il Mezzogiorno, e la Campania in modo più specifico, è stato dimenticato per molto tempo. La vecchia Democrazia Cristiana, negli anni ’50, aveva ridato credibilità al Sud, adesso siamo uno scandalo a livello umanitario. Io sento di avere le energie e le forze per poter rappresentare l’elettorato campano”. Ed ancora sull’emergenza rifiuti e sul ruolo del supercommissario: “De Gennaro si è ritrovato a gestire un dramma più grande di quanto pensasse. La politica, tutta, lo deve aiutare seguendo regole e metodo che adesso mancano. Le scelte approssimative danneggiano tutti. Un esempio sono stati i siti di Pianura, Savignano e Montesarchio. L’Europa ha stigmatizzato questo infantilismo politico diffidando il governo regionale”. Il Partito Popolare Italiano Europeo per la Campania, questa l’identità adottata dal presidente della Commissione Giuridica del Parlamento europeo, potrebbe intraprendere il proprio cammino già nei prossimi giorni. “La gestione Bassolino ha i giorni contati. – ha ironizzato Gargani – Se dovesse resistere ancora, manterrò la candidatura fino allo scadere del mandato e se dovessi uscirne sconfitto continuerò su questa strada”. L’auspicio è che si torni alle urne ad ottobre per il rinnovo del parlamentino regionale, ma in vista del prossimo impegno politico, l’ex democristiano, con la nitidezza che gli è propria, spiega la sua esclusione. “Ho sempre sostenuto di voler attendere e valutare le strategie adottate da Berlusconi. L’alleanza tra Forza Italia e Alleanza Nazionale e l’uscita dell’Udc e di Storace hanno dato una nuova caratterizzazione al PdL. Adesso non siamo più centrodestra, ma centro. Ho atteso la composizione delle liste e constatato che quasi tutte le candidature sono occasionali ed improvvisate. L’unica candidatura politica è quella del capogruppo regionale di Forza Italia Cosimo Sibilia. Dal mio canto non ho mai chiesto un posizionamento, ma ho dato per scontato che fossi chiamato per dare una mano in campo nazionale, dopo 9 anni in Europa. Siamo di fronte ad un sistema elettorale perverso. Vorrei che adesso Fini faccia la richiesta tanto ostacolata da Storace: far entrare a tutti gli effetti An nel Partito Popolare Europeo”. Poi sul Pd. “De Mita spiegherà tutte le malefatte del Partito Democratico. La vera motivazione è una: non è l’età ad aver tagliato fuori lui, ma i suoi valori. Il Pd non è la casa dei Popolari. I veltroniani credono di aver mangiato il PdS, ma in realtà si è verificato il processo contrario”. E per quanti hanno avvicinato Gargani alla Rosa Bianca, la risposta giunge pungente e sprezzante: “A me le ‘cose bianche’ non sono mai piaciute”.(di Marianna Marrazzo)

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