Galasso-Ercolino, pace fatta: “Ci verremo incontro”

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Torna il sereno su Avellino. Forse. Questa mattina in una conferenza congiunta il sindaco di Avellino Pino Galasso e il presidente della SS Felice Scandone, Vincenzo Ercolino insieme al figlio Luigi, hanno incontrato stampa, tifosi e cittadini. Necessari i chiarimenti da parte di entrambe le parti dopo l’increscioso epilogo del Consiglio comunale del giorno precedente. Un modo, inoltre, per non gettare all’aria quanto di buono fatto in questi mesi, con la Scandone alle prese con un vero e proprio miracolo e con un ente, il Comune, che sin dagli esordi di questa avventura ha sempre dimostrato massima disponibilità e sostegno. A prendere la parola per primo è stato proprio Vincenzo Ercolino, che ha presentato le scuse ufficiali per quanto accaduto in Assise. “Chiedo scusa al sindaco e a tutti per le mie esternazioni – ha esordito Ercolino – non voglio essere giustificato ma spero di essere capito. Le parole che ho detto sono state frutto di uno stato d’animo tormentato, perchè ho seriamente temuto per la Scandone e per la mia impresa. Attualmente è la mia famiglia ad aver erogato tutti i soldi necessari per la realizzazione di un’opera che, ripeto, non è di Ercolino o del Comune, ma è della città e per la città. Per questo avevo fatto affidamento sul sindaco che non posso che ringraziare per quanto fatto fino ad ora. Ora – ha continuato Ercolino – spero che tutto si risolva il prima possibile”. A prendere poi la parola è stato Pino Galasso, visibilmente deluso ed amareggiato e ingiustamente eletto a capro espiatorio della vicenda: “Accetto le scuse di Ercolino, ma quello che è successo ieri in Consiglio è increscioso ed intollerabile, per questo valuteremo come agire anche per vie legali. Il Consiglio rappresenta la città e non può essere luogo di insulti ed ingiurie. Il tifo non può dominare il buonsenso: un’amministrazione ha il dovere e l’obbligo morale di accertare tutte le osservazioni mosse affinchè sia tutto limpido e trasparente. E per questo il Consiglio ha preferito riflettere e attendere le verifiche del dirigente incaricato. Ciò non toglie che verremo incontro in tutti i modi possibili a Vincenzo Ercolino che ringraziamo ed apprezziamo per tutti i sacrifici compiuti. Quello che spero è che comunque episodi del genere non si verifichino più. I ragazzi che ieri inveivano contro di noi potevano essere miei figli, non deve passare assolutamente il messaggio che le istituzioni non lavorino per il bene della città. Noi siamo vicini alla pallacanestro e al lustro che ci ha regalato, siamo i suoi primi tifosi e faremo di tutto per supportarla, ma non possiamo commettere passi falsi.”. Ma a cogliere nel segno è stato l’accorato e commosso appello di Luigi Ercolino. “Mi sento costretto a fare delle precisazioni – ha dichiarato – la mia famiglia in 25 anni di lavoro non ha mai commesso irregolarità di sorta e non vogliamo essere etichettati come abusivi. I lavori sono tutti in regola, come testimoniano i numerosi controlli effettuati e tutti risultati positivi. Stiamo realizzando un’impresa faraonica: regalare l’Eurolega ad Avellino. Per fare ciò i nostri operai hanno lavorato giorno e notte, anche a ferragosto. Ma per far si che questo sogno continui è necessaria la collaborazione del Comune”. Il sindaco ha assicurato piena disponibilità, la nota della prefettura è stata chiarita e ora pare tutto rimandato al 23 settembre, prossimo giorno di consiglio. Da registrare il corretto gesto degli Original Fans, che hanno chiesto scusa per quanto accaduto e per le violente esternazioni esposte in sede di consiglio. Scuse accettate dal sindaco.

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