Fumo: in Irpinia una task force contro le malattie respiratorie

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Moscati – Colpiscono circa il 15 per cento della popolazione. Tra le cause principali, il fumo di sigaretta e l’inquinamento ambientale. Ed aumentano anche nella provincia di Avellino le malattie respiratorie a causa dell’elevata incidenza del principale fattore di rischio: l’abitudine al fumo. Alcune città campane sono da annoverare fra le più inquinate d’Italia e la regione vanta il triste primato del maggior consumo di tabacco. Da questi presupposti, prende il via ad Avellino un percorso formativo che, da domani, coinvolgerà circa 30 medici di famiglia provenienti da tutta la provincia, con l’obiettivo di trasferire ai partecipanti le novità in tema di diagnosi e trattamento delle malattie dell’apparato respiratorio.
Il progetto è ideato e organizzato dall’Unità Operativa di Pneumologia dell’Azienda Ospedaliera G. Moscati di Avellino, in collaborazione con Pfizer Italia. “Nel corso degli ultimi anni, nella provincia di Avellino l’attività di prevenzione delle patologie respiratorie ha registrato notevoli passi in avanti – sottolinea Michele Mastroberardino, direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia del Moscati-. Oltre alla costituzione dell’Unità Operativa di Pneumologia, con posti letto di degenza, e alla realizzazione del centro Antifumo, occorre sottolineare che si è notevolmente rafforzato il rapporto tra ospedale e territorio”.
“Rispetto ad alcuni anni fa – prosegue l’esperto – il medico di medicina generale è diventato maggiormente sensibile rispetto alla necessità di effettuare l’opera di prevenzione. Da alcuni anni, la principale criticità da affrontare è rappresentata dal numero troppo elevato di pazienti che l’ospedale si trova a dover gestire”. “In tal senso – prosegue Mastroberardino – diventa fondamentale trasferire ai medici di famiglia tutte le informazioni e le competenze necessarie ad una diagnosi precoce, ed a gestire le patologie respiratorie nello stadio iniziale”.
Fra le malattie respiratorie croniche quella che fa registrare una crescita preoccupante è proprio la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), malattia cronica delle vie aeree che a partire dalla bronchite cronica può determinare nella sua evoluzione clinica un’ostruzione bronchiale spesso irreversibile con intrappolamento d’aria ed enfisema polmonare fino all’insufficienza respiratoria. I primi segnali d’attenzione sono costituiti da tosse con espettorazione e difficoltà respiratoria. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la BPCO è la seconda patologia cronica al mondo e la quarta causa di morte in Occidente, tuttavia nel giro di quindici anni diventerà la terza causa di decessi nel mondo. In Italia essa è responsabile di circa 18mila decessi l’anno, un numero quasi doppio rispetto alle morti per incidenti stradali.
Le malattie respiratorie rappresentano attualmente un importante problema socio-sanitario, sia dal punto di vista epidemiologico che gestionale e manifestano un trend in continua ascesa nel mondo, al contrario di quanto accade per altre affezioni croniche per le quali si è registrato un sensibile calo negli ultimi anni. In particolare, la BPCO e l’asma bronchiale costituiscono le principali malattie croniche respiratorie e, anche nel nostro Paese, colpiscono fino al 10-15 per cento della popolazione, con i 2,5 milioni di pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) solo in Italia.

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