Marco Imbimbo – L’incontro in Prefettura è stato lungo. Intorno al tavolo c’erano la Provincia, il Comune, i sindacati e i rappresentanti di genitori, alunni e docenti. Fuori, invece, molti studenti hanno atteso, sotto alla pioggia battente, l’arrivo di buone notizie. Che alla fine sono giunte: dal 15 febbraio, gli alunni del Liceo “Mancini”, torneranno a scuola di mattina, salutando definitivamente i turni pomeridiani. Il liceo, però, verrà dislocato tra le sei strutture individuate in città: 21 sono messe a disposizione dal Comune tra San Tommaso e Rione Parco; 12 a via Zigarelli; 5 presso il «Guido Dorso»; 6 sono le aule date dall’istituto «Amatucci»; mentre altri 10 locali sono stati messi a disposizione dal Provveditorato.
«Grazie anche al sacrificio degli studenti che hanno accettato finora di fare i turni pomeridiani, abbiamo potuto lavorare con serenità per trovare una soluzione che li facesse tornare a scuola di mattina», spiega Girolamo Giaquinto, delegato provinciale all’Istruzione. «Finalmente, dal 15 febbraio, potranno riprendere a frequentare di mattina. Chiaramente lo faranno in una dislocazione non ottimale, ma è la migliore ipotesi percorribile in questo momento per frequentare ad orari normali». Individuata la soluzione a questa emergenza, ora le attenzioni si concentreranno sul risolvere un altro problema. «Noi ci fermiamo –sottolinea Giaquinto. Ora guardiamo a settembre. con l’obiettivo di dare un plesso unico al “Mancini”».
Il ritorno a scuola di mattina non risolve tutti i problemi, a cominciare da quelli dei docenti che dovranno districarsi tra sei plessi. Inoltre saranno necessari altri sacrifici perché, le aule individuate, non sono ancora numericamente sufficienti, come sottolinea la rappresentate Manuela Muscetta: «Sarà sicuramente complicato, ma anche per i ragazzi perché dovremo attuare una forma di turnazione, con orari di sei ore. Quindi ogni sezione frequenterebbe per 5 giorni a settimana, facendo così ruotare più classi perché il numero totale delle aule non arriva alle 58 necessarie». Bisognerà, dunque, organizzare al meglio le turnazioni, ma sarà un sacrificio accettabile perché «ci garantirà di arrivare alla fine dell’anno almeno frequentando la mattina». A ciò si aggiunge la soddisfazione di aver ottenuto ampie garanzie per individuare una sede unica in vista del prossimo anno scolastico. «Le istituzioni – prosegue la docente Muscetta – ci hanno garantito che ci verrà fornita, chiaramente al momento non ci sono ancora ipotesi su quale sarà».
In tutta la vicenda, però, resta ancora una nota dolente, quelle che riguarda le 9 aule della “Solimena” per le quali sono stati chiesti interventi urgenti per metterle in sicurezza da un punto di vista delle normative antincendio. «E’ stato un po’ difficile ragionare su questa tematica – spiega Muscetta – ma noi chiediamo che venga subito affrontata la questione, anche nell’eventualità che, prima o poi, la vicenda giudiziaria abbia un esito favorevole e quindi possiamo ritornare nel nostro edificio storico».
Soddisfatti, ovviamente, gli studenti per il buon esito del tavolo in Prefettura. «Sicuramente i disagi rimangono, ma sono minori rispetto a quelli che stiamo vivendo adesso. Finalmente dal 15 febbraio ci rimandano a scuola di mattina».