Francesco Pionati “parcheggiato di lusso” alla Rai: “Ma io lavoro da trent’anni”

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Nel lungo elenco dei super compensi dei dipendenti Rai che da oggi la tivvù di Stato ha pubblicato sul proprio sito c’è anche l’ex notista del Tg1 e deputato avellinese Francesco Pionati.

I primi nomi, usciti in anteprima domenica, di una lista destinata a fare molto scalpore e in cui figurano molti giornalisti e dirigenti che ogni anno incassano stipendi da capogiro pur ricoprendo all’interno dell’azienda incarichi non bene definiti.

L’ex parlamentare di Alleanza di Centro prende, come si evince, 203 mila euro.

Ecco però cosa ha detto il “… parcheggiato di lusso” Pionati a Repubblica: “Ma io mica sono alla Rai da ieri, li lasci parlare i politici, so come fanno, sono stato in politica anch’io. La Rai oltre a far uscire gli stipendi pubblicherà anche i curriculum con la carriere. Un conto è chi è entrato un anno fa, un conto è essere qui da trent’anni”.

CHI SONO I PAPERONI DI MAMMA RAI – Sbirciamo allora nel portafogli dei Paperoni della Rai. In vetta, non poteva che esserci lo stesso Campo Dall’Orto, con 652 mila euro e un contratto di tre anni. Per trovare chi occupa la seconda posizione, si deve quasi dimezzare la cifra e fermarsi al nome di Antonio Marano, già vicedirettore generale della Rai, e da febbraio presidente di Rai Pubblicità, con i suoi 390mila euro. Chiude sul podio la presidente Monica Maggioni, con 330 mila (dei quali: 270 mila come quota fissa da ex direttore di Rainews, e 60mila per il suo ruolo di consigliere).

Ma ciò che salta immediatamente all’occhio e irrita non poco è che sono tanti, troppi, gli ex manager senza più incarichi dirigenziali che si godono un parcheggio dorato. Mauro Mazza, ex direttore del Tg2 e di Rai Sport (dal quale è stato rimosso nel 2014), intasca senza colpo ferire 340 mila euro annui. Per l’ex dg Alfredo Meocci 240 mila.

Vi ricordate Carmen Lasorella, per molto tempo storico volto del Tg2, scomparsa dal teleschermo dopo l’incidente-agguato in Somalia, in cui venne ucciso il suo teleoperatore? A 60 anni, la giornalista è diventata scrittrice e in primavera girava l’Italia per presentare il libro Verde e Zafferano, in cui ha raccontato la protesta dei monaci buddisti in Birmania contro la dittatura. Mentre scriveva questo “… esperimento di corrispondenza virtuale, grazie al web” (sono parole sue) percepiva, come percepirà nei prossimi anni, i suoi 205mila euro annui. Messe meglio Anna La Rosa, un tempo direttore di Raiparlamento (240mila euro), e Lorenza Lei, prima donna ad aver ricoperto l’incarico di direttore generale della Rai: grazie a questa esperienza, della durata di soli 13 mesi, intasca anche lei a tempo indeterminato 240mila euro.

Secondo Dall’Orto, però, con la sua direzione le cose andranno meglio e non si vedranno più stipendi come quelli di Costanza Esclapon (320mila euro), rimpiazzata nel ruolo di direttore della Comunicazione da Giovanni Parapini (260 mila euro). Già in carica da diversi anni, il direttore del Tg1, Mario Orfeo, che prende 320mila euro, meno di quello che prendeva come direttore del Messaggero, mentre Marcello Masi (Tg2) e Bianca Berlinguer (Tg3) intascano entrambi 280mila euro. Nessun risparmio invece sulle due new entry al femminile: la direttrice di Rai2, Ilaria Dallatana, e quella di Rai3 Daria Bignardi, che per un contratto di tre anni percepiranno in totale 900 mila euro. Ovviamente, per tutti loro vanno aggiunti bonus, ricchi premi e cotillon.

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